
Nel corso di uno dei tornei più attesi della stagione tennistica, un match dall’andamento incerto ha messo in evidenza quanto il fattore mentale possa incidere sulla performance di un atleta. Quando la pressione è alta e ogni punto può segnare la svolta della partita, anche una singola decisione arbitrale può diventare detonatore di tensioni.
Una situazione simile si è verificata durante uno degli incontri del terzo turno dello Slam parigino, dove un giocatore italiano si è trovato a dover gestire non solo l’avversario dall’altra parte della rete, ma anche momenti di evidente disagio emotivo.
Musetti tra nervosismo e reazione
Lorenzo Musetti è sceso in campo per affrontare Mariano Navone in una sfida tutt’altro che agevole al Roland Garros. L’azzurro ha incassato il primo set con molte incertezze, tradito da una serie di errori che hanno offuscato il suo talento. Tuttavia, nel secondo parziale è riuscito a rientrare in partita, riportando l’incontro in equilibrio.
Il suo gioco, però, ha continuato a manifestarsi in modo altalenante, alternando momenti di brillantezza a passaggi a vuoto. In più di un’occasione, Musetti è apparso teso, e a far saltare del tutto i nervi ci ha pensato una chiamata contestata nel primo set.
La chiamata discussa e lo sfogo
L’episodio cruciale si è verificato sul 30-30 del settimo game del primo set. Durante lo scambio, un lob di Navone è stato inizialmente chiamato “fuori”, proprio mentre Musetti stava per colpire la palla. Il giudice di sedia, il francese Manuel Absolu, è intervenuto per controllare il segno sul campo, dichiarando che la palla era in realtà buona.
Nonostante la chiamata fosse avvenuta durante lo scambio, l’arbitro ha assegnato il punto a Navone, ritenendo che l’italiano non fosse stato disturbato in modo significativo. A quel punto Musetti ha protestato: “Com’è possibile? La chiamata è arrivata durante lo scambio”, ha detto visibilmente infastidito.
La discussione non ha giovato al suo rendimento: poco dopo ha subito il break, ritrovandosi sotto 4-3, mentre il nervosismo saliva. “Negato, negato”, ha ripetuto più volte, in un dialogo teso con la sedia arbitrale.
Numero 7 del ranking ATP, Musetti ha dovuto lottare non solo con il gioco dell’argentino, ma anche con le proprie emozioni. Una sfida che, in tornei come quello parigino, può essere decisiva tanto quanto quella tra le linee.