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“Vi dico la verità su Andrea Sempio”. La rivelazione dell’investigatore che lo ha seguito

Pubblicato: 30/05/2025 20:55

Nel 2016, durante le indagini difensive svolte per conto dei legali di Alberto Stasi, l’investigatore privato Luca Tartaglia fu incaricato di seguire Andrea Sempio, oggi ufficialmente indagato dalla Procura di Pavia nell’ambito del caso Garlasco. Il racconto di Tartaglia, rilasciato in queste ore, si concentra sullo stile di vita del giovane commesso, che all’epoca apparve ai suoi occhi «sospettosamente piatto e privo di sfumature umane». Un’assenza totale di relazioni affettive e sociali, una routine rigida e automatica tra casa e lavoro, che fece sorgere più di un dubbio agli investigatori privati.

Tartaglia descrive Sempio come una figura «passiva e indifferente a tutto ciò che gli accadeva attorno», sottolineando anche alcuni segnali del linguaggio del corpo, come il non guardare mai avanti mentre camminava. Questi elementi non costituiscono ovviamente una prova né un indizio in termini giuridici, ma furono comunque ritenuti abbastanza rilevanti da insospettire il team investigativo impegnato nella ricerca di eventuali elementi trascurati nelle indagini ufficiali.

È proprio da quell’indagine privata che prende oggi nuova linfa l’inchiesta della Procura. All’epoca, Tartaglia riuscì a prelevare in modo discreto una tazzina da caffè con cucchiaino e una bottiglietta d’acqua lasciate da Sempio in un bar. Quegli oggetti furono poi consegnati al genetista Pasquale Linarello per essere esaminati. L’obiettivo era confrontare il profilo genetico di Sempio con il DNA di “Ignoto 1”, rinvenuto sotto le unghie di Chiara Poggi.

Secondo quanto ricostruito oggi da La Stampa, la comparazione diede esito sorprendente: una “perfetta compatibilità” con il profilo biologico trovato sul corpo della vittima. “Fu un momento sconvolgente”, ricorda Tartaglia. “Avevamo tra le mani qualcosa che nessuno sembrava voler guardare. Il DNA era lì, eppure non gli venne mai dato un nome, né si approfondirono davvero gli alibi forniti da Sempio, che a nostro parere erano fragili e mai verificati a fondo”.

Nonostante queste scoperte, l’investigatore finì a sua volta sotto inchiesta. L’acquisizione del materiale genetico non autorizzato sollevò infatti una serie di problematiche giuridiche e deontologiche. Tuttavia, quella inchiesta venne successivamente archiviata, e Tartaglia non ha mai smesso di rivendicare la correttezza e la serietà del suo operato. “Non cercavo un colpevole, cercavo la verità”, ribadisce oggi, “e ora i fatti mi stanno dando ragione”.

L’inchiesta odierna su Sempio parte proprio da quei tasselli rimasti in ombra per anni. I magistrati stanno rianalizzando il materiale biologico e incrociando le dichiarazioni del passato con i nuovi elementi emersi. Per la prima volta dopo anni, una pista alternativa all’omicidio di Chiara Poggi sembra trovare spazio nel fascicolo ufficiale.

Intanto, il nome di Andrea Sempio torna al centro dell’attenzione pubblica e mediatica. Le indagini si trovano ora in una fase delicatissima: si attendono nuove analisi genetiche e accertamenti sui vecchi alibi. Il caso Garlasco, che sembrava chiuso con la condanna definitiva di Alberto Stasi, potrebbe riservare clamorosi sviluppi.

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