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Covid, aumentano i casi in Italia. E c’è una variante misteriosa

Pubblicato: 31/05/2025 19:27

Covid-19 non è scomparso, ma continua a rappresentare una sfida per la salute pubblica a livello globale. Nonostante il progressivo allentamento delle misure restrittive e il ritorno a una vita più normale, il virus mantiene una presenza costante, con picchi di diffusione che richiedono monitoraggio e interventi mirati. La comunità scientifica, insieme alle istituzioni sanitarie, continua a lavorare per contenere la sua evoluzione e ridurre i rischi per la popolazione.

L’importanza della sorveglianza epidemiologica è oggi più che mai al centro delle strategie sanitarie internazionali. La capacità di tracciare le varianti emergenti e prevedere i trend di diffusione del virus permette di intervenire tempestivamente con campagne vaccinali e misure preventive mirate. Tuttavia, la complessità dell’evoluzione virale rende essenziale un approccio integrato e globale.

Nella settimana dal 22 al 28 maggio, i casi di Covid-19 in Italia sono aumentati leggermente, con 304 contagi e 18 decessi registrati, rispetto ai 298 casi e 5 decessi della settimana precedente. Il tasso di positività è salito da 1,1% a 1,2%, confermando un trend di lieve crescita iniziato a maggio, come riportato dal Ministero della Salute.

Allerta per la variante “Nimbus” (NB.1.8.1)

L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha lanciato un avviso riguardo alla diffusione della variante NB.1.8.1, denominata “Nimbus”, che finora non è stata rilevata in Italia. Secondo l’Oms, l’attività globale del virus è in aumento dal febbraio 2025, con un tasso di positività ai test che ha raggiunto l’11%, un livello non osservato dal luglio 2024. Attualmente, la variante NB.1.8.1 rappresenta il 10,7% delle sequenze globali, superando altre varianti in calo, come LP.8.1.

L’Oms sottolinea che, nonostante l’attività del virus sia comparabile ai livelli dell’anno scorso, la mancanza di una chiara stagionalità e una sorveglianza limitata rendono necessario un monitoraggio continuo. La vaccinazione resta un intervento chiave per prevenire forme gravi della malattia, specialmente tra anziani e persone immunodepresse.

Matteo Bassetti: “Ripensare la prevenzione vaccinale”

Secondo Matteo Bassetti, direttore delle Malattie infettive al Policlinico San Martino di Genova, l’Italia rischia un aumento della circolazione virale nei prossimi mesi: «Abbiamo abbassato troppo la guardia sui vaccini e questo è il risultato. Dobbiamo prepararci alla nuova campagna vaccinale in programma per settembre-ottobre».

La situazione, dunque, richiede un’attenzione costante da parte delle autorità sanitarie e un rinnovato impegno nella prevenzione, per evitare possibili recrudescenze del virus nei mesi autunnali.

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