
Una semplice convocazione per approvare il bilancio 2025 si è trasformata in una seduta ad alta tensione all’interno della segreteria nazionale di Forza Italia. Il motivo? L’annuncio, diffuso nella mattinata di mercoledì, della partecipazione di Fedez al congresso dei giovani di Forza Italia, in programma all’Eur. Il rapper, al secolo Federico Leonardo Lucia, sarà ospite per parlare di disagio giovanile. Un’apparizione che ha spaccato il partito e scatenato reazioni contrastanti.
A promuovere l’iniziativa è stato Maurizio Gasparri, capogruppo al Senato, già protagonista in passato di scontri verbali proprio con Fedez. Oggi, però, Gasparri minimizza: «Un ospite è un ospite. Non verrà a fare il maestro in casa nostra». E cita precedenti analoghi: Marco Travaglio ospite di Giorgia Meloni o Greta Thunberg ricevuta da Elisabetta Casellati.
Le reazioni, da Stefania Craxi a Rita dalla Chiesa
Ma molti tra gli azzurri non ci stanno. Stefania Craxi parla apertamente di “vergogna”, sostenendo che Fedez «non c’entra nulla con la nostra storia». I più critici ricordano le frecciate rivolte in passato dal rapper al fondatore del partito, Silvio Berlusconi, ritenendo inaccettabile la sua presenza sotto il simbolo di FI.
Più aperta al confronto Rita Dalla Chiesa, che invita a non giudicare: «Chi ha affrontato grossi problemi ha diritto a un’altra occasione. Merita una seconda chance». Dello stesso avviso Alessandro Cattaneo, che vede nella polemica un segnale positivo: «Ha acceso un faro di interesse. Se porterà contenuti veri, sarà un contributo utile».

Le perplessità non mancano tra i ministri Paolo Zangrillo e Gilberto Pichetto Fratin, mentre Giorgio Mulè, vicepresidente della Camera, annuncia che non sarà presente all’intervento del rapper: «Sarò a Latina con i giovani, a parlare di defibrillatori e salvavita, nel ricordo di un ragazzo morto su un campo di calcio. Sarò all’antica, ma i miei modelli sono questi».
Resta il timore che l’intervento di Fedez possa trasformarsi in una “piazzata” mediatica. Ma Gasparri rassicura tutti: «È molto cambiato. Non finirà a pesci in faccia». L’evento, comunque vada, ha già raggiunto un obiettivo: accendere un dibattito acceso dentro il partito, tra chi guarda avanti e chi resta legato alla tradizione azzurra.