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Finale Champions, i tifosi del PSG lo hanno fatto davvero. Lo avete notato?

Pubblicato: 31/05/2025 22:07

Pochi minuti dopo il gol di Hakimi, il messaggio politico sugli spalti. Già a novembre lo slogan “Liberate la Palestina” contro l’Atlético Madrid

MONACO – Mentre Achraf Hakimi correva ad abbracciare i compagni dopo il gol dell’1-0 contro l’Inter, sugli spalti della curva parigina compariva un messaggio destinato a far discutere più del vantaggio. Con lettere rosse, su fondo bianco, lo striscione è stato sollevato davanti alle telecamere: “Stop genocidio a Gaza”. Un gesto esplicito, politico, che ha attirato l’attenzione durante uno degli eventi più seguiti dell’anno.

La coreografia non è stata improvvisata. I tifosi del Paris Saint-Germain, da mesi, si sono esposti pubblicamente contro la guerra in Medio Oriente. Già lo scorso novembre, nella partita di Champions League contro l’Atlético Madrid, la curva aveva esibito un gigantesco striscione con la scritta “Liberate la Palestina”, occupando per intero il settore. Anche allora il messaggio aveva fatto il giro del mondo.

Un segnale politico nel cuore dello sport

L’iniziativa arriva in un contesto di crescente pressione internazionale sulla guerra a Gaza, e la presenza in campo di un giocatore come Hakimi – noto per la sua sensibilità verso le cause palestinesi – ha probabilmente contribuito a rafforzare il significato del gesto. Il difensore marocchino, che ha segnato il primo gol della partita, in passato aveva già manifestato solidarietà verso il popolo palestinese.

Non è la prima volta che i tifosi del PSG usano lo stadio come megafono per tematiche politiche e umanitarie. In questo caso, la scelta di esporre lo striscione subito dopo il gol, in un momento di massima visibilità mediatica, non è casuale: è una dichiarazione che punta a rompere la cornice dell’intrattenimento e a spingere lo spettatore a guardare oltre il campo.

Possibili reazioni della UEFA

Resta da capire quale sarà la reazione ufficiale della UEFA, che da regolamento vieta manifestazioni politiche negli stadi durante le competizioni europee. In passato, però, l’organizzazione ha mantenuto posizioni diverse a seconda dei casi, tra sanzioni e silenzi. Nella serata della finale, tuttavia, l’esposizione è durata diversi minuti, senza che le forze di sicurezza o gli steward intervenissero per rimuovere lo striscione.

Un segnale che, almeno per ora, resta sospeso tra la cronaca sportiva e la protesta civile.

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