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Conte e Gasperini: perché tutti dicono “no” alla Juventus, i retroscena

Pubblicato: 31/05/2025 12:00

La Juventus si trova oggi in una situazione paradossale: un club con una storia gloriosa, ma che incassa rifiuti pesanti. Prima il “no” di Antonio Conte, poi quello di Gian Piero Gasperini. La squadra bianconera non è più oggetto del desiderio. Napoli e Roma hanno progetti chiari. A Torino, invece, è la confusione a far da padrona.

Ma cos’è successo esattamente? Cristiano Giuntoli è stato sfiduciato dopo una serie di scelte discutibili. Ha silurato un allenatore solido, ha dato vita a un mercato che si è rivelato deludente e ha causato la fuga di figure storiche molto legate alla società. Il club sembra aver dimenticato il valore della juventinità, un tempo considerato un punto di forza. Ora, la Juventus appare confusa e il futuro indecifrabile.

I “no” che fanno rumore

In passato, quando la Juventus ha attraversato momenti difficili, ha saputo rialzarsi grazie a scelte coraggiose. Dopo il crollo del 1976, fu Giovanni Trapattoni a prendere le redini. Nel 1994, fu il turno di Marcello Lippi. E nel 2011, dopo Calciopoli, Antonio Conte riportò la squadra ai vertici. Oggi, però, il quadro è diverso. Al timone c’è Damien Comolli, affiancato da Giorgio Chiellini. Ma nonostante i loro curriculum importanti, il futuro rimane nebuloso.

Il rifiuto di Conte e Gasperini ha messo in evidenza la fragilità della Juventus. Gli allenatori preferiscono club che offrono identità chiare e certezze. Dire “no” alla Juve non è più così difficile come un tempo. Una Juventus in stile Atalanta, aggressiva e verticale, sarebbe stata una novità elettrizzante che purtroppo non vedremo.

antonio conte

Il mercato di Giuntoli non ha aiutato. Tra il costo eccessivo per Kelly e l’investimento su Nico Gonzales, le scelte non sono state fortunate. Ma dare tutta la colpa a Giuntoli per il fallimento di Thiago Motta o Koopmeiners non sarebbe giusto. Solo un anno fa, il progetto sembrava promettente.

Quale futuro per la Juve?

Mentre i rivali storici dell’Inter disputano la finale di Champions, la Juventus è alle prese con risultati deludenti e confusione. Per ripartire, invece, servono idee chiare e obiettivi concreti. Si parla di Tonali, Ederson, Osimhen, ma prima di tutto serve una direzione precisa. E manca ancora un allenatore.

La questione del Mister è centrale. Se Igor Tudor deve essere confermato, è necessario comunicarlo chiaramente. Se invece si cerca un nuovo timoniere, bisogna agire in fretta, soprattutto con il Mondiale per club alle porte. Le alternative sono diverse, tra nomi emergenti come Fabregas e De Zerbi o figure più esperte come Pioli e Mancini. Il sogno rimane Zinedine Zidane, che potrebbe riportare entusiasmo.

In ogni caso, la Juventus non può permettersi di sbagliare ancora. Il tentativo di ingaggiare Simone Inzaghi per mettere i bastoni fra le ruote all’Inter potrebbe sembrare intrigante, ma è un’idea difficile da realizzare. Con il Mondiale per Club alle porte, è arrivato il tempo delle risposte. La Juve è già in ritardo e deve dimenticare i “no” ricevuti. E deve farlo in fretta.

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