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Caso Resinovich: la cugina Silvia solleva dubbi sul marito Visintin

Pubblicato: 31/05/2025 09:58
liliana resinovich ultime notizie

Continuano a emergere nuovi dettagli nel complesso enigma della morte di Liliana Resinovich, trovata senza vita a Trieste nel gennaio 2022. Le ombre su questo caso non si sono mai dissipate completamente, e ora una nuova voce familiare riapre interrogativi mai sopiti.

Le nuove dichiarazioni di Silvia Radin

Nel caso Liliana Resinovich, la cui verità rimane ancora oscura, emergono nuove dichiarazioni cariche di tensione. Silvia Radin, cugina della donna, ha espresso gravi perplessità sul comportamento del marito di Liliana, Sebastiano Visintin. In un’intervista a Open, ha delineato un quadro che non lascia spazio a dubbi.

Il ritratto di un rapporto familiare complesso

«Sebastiano è sempre stato un amorfo. Anaffettivo. Non si è mai integrato nella nostra famiglia. Diceva che lui e Lilli erano lupi solitari. Lui l’ha portata via da noi, l’ha… circuita», racconta Radin. Le sue parole delineano un quadro di distacco emotivo e isolamento all’interno della famiglia Resinovich.

Il comportamento di Visintin dopo la scomparsa

I giorni successivi alla scomparsa di Liliana sono stati segnati da comportamenti controversi del marito. Mentre la famiglia era in ansia, Visintin sembrava distaccato. «Mentre Liliana era scomparsa, lui si metteva a lavare la macchina, andava al ristorante», ha dichiarato Radin. Un atteggiamento che contrasta con la situazione drammatica.

Radin sostiene che Liliana vivesse in una condizione di soggezione psicologica, con un marito che la controllava. «Liliana aveva paura di lui. Lui ordinava e lei eseguiva. Non aveva libertà». Un quadro di vita domestica fatto di silenzi e imposizioni.

Il mistero degli oggetti scomparsi e nuove accuse

Altri interrogativi sorgono dalla gestione degli oggetti personali di Liliana. Poco dopo la scomparsa, Visintin avrebbe donato la macchina fotografica e la bicicletta di lei, forse anche il vestito del matrimonio. «Non voleva più vedere nulla di lei in casa», afferma Silvia, vedendo in questo gesto una precoce volontà di cancellare ogni traccia della moglie.

Infine, il mistero del ritrovamento nel parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni. Radin sospetta che il corpo sia stato spostato: «Il parco è enorme, con casette, anfratti, boschetti. Il corpo poteva essere ovunque. E visto che per venti giorni nessuno la trovava, l’hanno messa un po’ più vicino. Per farla trovare». Anche Claudio Sterpin, amico di Liliana, è convinto che il corpo sia stato spostato per garantire un ritrovamento necessario.

L’accusa più pesante riguarda un possibile movente economico. Radin ipotizza: «Perché altrimenti Sebastiano avrebbe dovuto aspettare dieci anni per poter prendere la pensione e i soldi in banca», ricordando che la dichiarazione di morte presunta in Italia richiede una lunga attesa.

Come riportato da Leggo, durante le ricerche, Silvia riferisce che Visintin avrebbe rifiutato l’uso dei cani molecolari, sostenendo che «i carabinieri glielo avevano sconsigliato». Radin accusa anche: «Ci ha invitati a casa per prendere dei ricordi di Liliana, come qualche anello. Poi però è andato in tv a dire che gli abbiamo rubato l’oro della moglie».

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