
È arrivata nel cuore della notte, quando tutto era immerso nel silenzio. Una scossa secca e profonda, durata pochi secondi ma sufficiente a svegliare centinaia di persone. Le case hanno tremato, alcuni oggetti sono caduti a terra, e il rumore sordo della terra che si muove ha riportato alla memoria le paure che in Giappone non sono mai del tutto sopite. In tanti si sono riversati all’esterno con ancora il pigiama addosso, cercando connessioni stabili per avere notizie.
Secondo le prime rilevazioni, il terremoto ha raggiunto una magnitudo di 6.1. La profondità è stata stimata tra i 10 e i 20 chilometri sotto la superficie terrestre. Nonostante l’intensità, non è stato diramato alcun allarme tsunami, ma le autorità hanno comunque invitato alla prudenza, segnalando che potrebbero esserci lievi variazioni del livello del mare nelle prossime ore.
I danni: le conseguenze al terremoto
A fornire i primi dati è stato il Centro di ricerca tedesco per le Geoscienze (GFZ), seguito dall’Agenzia meteorologica giapponese, che ha localizzato l’epicentro al largo della costa di Kushiro, nell’isola di Hokkaido, nel nord del Paese. L’area, già abituata a convivere con l’attività sismica, ha comunque attivato tutte le procedure di sicurezza, con verifiche alle infrastrutture, controlli nelle scuole e ispezioni nei centri abitati più vicini all’epicentro.
Il Giappone, tra i Paesi più preparati al mondo sul fronte sismico, ha retto ancora una volta l’urto. Ma il timore resta. Ogni scossa riapre vecchie ferite e rinnova la consapevolezza di vivere in equilibrio su una terra che non smette mai davvero di muoversi.