
Due amici, una montagna e un sogno condiviso. Era iniziata come un’avventura emozionante, un viaggio tra le cime innevate per salutare il nuovo anno con un’impresa indimenticabile. Lontani dalla quotidianità, avevano pianificato ogni dettaglio, portando con sé l’entusiasmo e l’esperienza di chi conosce e ama la montagna.
Poi il silenzio. Le comunicazioni si sono interrotte, lasciando spazio all’angoscia di chi, a casa, attendeva notizie. Le ore si sono trasformate in giorni, i giorni in mesi. Quello che era nato come un sogno è diventato un incubo fatto di speranze infrante e domande senza risposta.

Trovato il corpo di Aziz Ziriat, il 36enne alpinista britannico disperso sul gruppo dell’Adamello dal gennaio scorso. La scoperta è avvenuta nella mattinata del 31 maggio, mettendo fine a mesi di ricerche incessanti. Ziriat era arrivato in Italia da Londra per un’escursione assieme al suo amico Samuel Harris, 35 anni, la cui salma era stata recuperata già a gennaio.
La scomparsa e le prime ricerche
I due alpinisti, legati da una lunga amicizia e dalla passione per la montagna, avevano raggiunto il bivacco Malga Dosson, in Val San Valentino, a Capodanno. L’ultimo contatto risale a una fotografia inviata ad amici e parenti. Le ricerche erano iniziate il 7 gennaio, dopo che i due non si erano presentati al volo di ritorno per Londra.
Le operazioni, ostacolate da maltempo e neve, avevano portato al ritrovamento del corpo di Harris ai piedi di una parete rocciosa alta oltre 70 metri. Ziriat, invece, era rimasto disperso, nonostante il coinvolgimento di decine di soccorritori e l’impiego di risorse significative.

Ritrovamento grazie al disgelo
Con l’arrivo dell’estate e lo scioglimento della neve, le ricerche sono riprese, culminando nel ritrovamento della salma. Le operazioni di recupero, coordinate dalla Guardia di Finanza, sono ancora in corso. L’identificazione ufficiale è stata possibile grazie agli effetti personali e alle condizioni del corpo.
Il dramma ha lasciato un segno profondo sia nelle comunità alpinistiche locali sia tra amici e familiari, che ora potranno dare l’ultimo saluto al giovane alpinista.
Una passione condivisa
Aziz Ziriat e Samuel Harris erano uniti non solo dall’amore per la montagna, ma anche dalla musica, come raccontano gli amici. La tragedia che li ha colpiti ricorda i rischi sempre presenti in un’attività tanto affascinante quanto pericolosa.