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Luis Enrique, quel gesto bellissimo per i giocatori dell’Inter dopo aver vinto la Champions

Pubblicato: 01/06/2025 08:48

Il Paris Saint-Germain conquista la prima Champions League della sua storia e a sollevare il trofeo è Luis Enrique, tecnico protagonista di un’impresa storica. Ma prima ancora delle lacrime di gioia, dei cori e della festa parigina, a colpire è un gesto di grande umanità: mentre i suoi giocatori esultano, l’allenatore spagnolo si volta verso la panchina dell’Inter e applaude i rivali sconfitti. Un segno di rispetto raro nel calcio di oggi, che racconta molto della persona prima ancora che del professionista.

Pochi minuti dopo, davanti ai microfoni, Luis Enrique si commuove. Dedica la vittoria a Xana, la figlia scomparsa nel 2019 a soli nove anni per un tumore. “Mia figlia è con me dal giorno in cui è andata via con il corpo. Nulla cambia”, dice con voce rotta. Durante la premiazione indossa una maglietta speciale: l’immagine della prima Champions vinta con il Barcellona, nel 2015, accanto proprio a Xana. Un modo per riportarla idealmente con sé anche in questo nuovo trionfo.

Il tecnico racconta anche il peso emotivo e simbolico di questa vittoria. “La mia preoccupazione era non deludere una città e un Paese che inseguivano questa coppa da sempre”, spiega. La pressione era enorme, ma la squadra ha risposto con lucidità e maturità. Tra i protagonisti, Luis Enrique cita Dembélé, elogiandone la freddezza e il coraggio: “Ha giocato una partita straordinaria sotto una pressione enorme”.

Con la vittoria di ieri, si chiude anche un’era per il club parigino: quella segnata da Kylian Mbappé, andato via a fine stagione. Eppure, secondo Luis Enrique, è proprio l’addio della stella francese ad aver permesso alla squadra di fare un salto in avanti: “Abbiamo cominciato un nuovo percorso, fatto crescere altri giocatori e dimostrato di essere competitivi anche senza di lui”.

La Champions 2025 non è solo una vittoria sportiva per il Paris Saint-Germain. È anche la testimonianza di una rinascita personale per Luis Enrique, che trasforma il dolore più grande in forza interiore. Con discrezione, ma con un’intensità che va oltre il calcio, l’allenatore ha regalato un’immagine che resterà nella memoria: il sorriso malinconico, la maglia dedicata a Xana, l’applauso agli avversari.

Nella notte di Wembley, mentre il PSG scrive la pagina più importante della sua storia, Luis Enrique ci ricorda che la vera grandezza si misura anche nel modo in cui si resta umani. In campo e fuori. Sempre.

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