
Svolta nelle indagini sull’omicidio del benzinaio Nahid Miah, avvenuto lo scorso 27 maggio a Tor San Lorenzo, sul litorale a sud di Roma. I carabinieri della compagnia di Frascati, coordinati dalla Procura di Velletri, hanno arrestato un diciottenne residente in zona, individuato come il presunto autore della brutale aggressione. Il giovane è accusato di aver colpito la vittima al cuore con un grosso coltello, uccidendola, per poi sottrarre 570 euro in contanti dall’incasso del distributore Toil dove l’uomo lavorava.
L’omicidio è avvenuto poco prima di mezzogiorno: il killer, travisato con un casco integrale e vestito interamente di nero, è giunto al distributore a bordo di una moto Bmw GS 650 bianca, risultata rubata due giorni prima a Roma. Il veicolo, usato per la fuga, è stato ritrovato carbonizzato il giorno successivo in una zona boschiva del comune di Ardea, a poca distanza dalla scena del delitto.
Le indagini si sono subito concentrate sul furto della motocicletta, portando all’identificazione di tre giovani del litorale romano, già noti alle forze dell’ordine. Tuttavia, i tre sono risultati estranei all’omicidio: è emerso che il diciottenne arrestato aveva rubato a sua volta la moto a uno dei tre ragazzi, la sera prima del delitto, approfittando del fatto che fosse parcheggiata in strada.

La svolta è arrivata grazie a un complesso incrocio di immagini di videosorveglianza, lettori di targhe e dati ottenuti dai dispositivi elettronici sequestrati, compresi cellulari di persone vicine al sospettato. I carabinieri, con l’ausilio di un consulente tecnico nominato dalla Procura, hanno tracciato un percorso perfettamente sovrapponibile tra gli spostamenti del giovane e quelli del killer, così come immortalati dalle telecamere.
Dopo aver raccolto elementi ritenuti decisivi, gli investigatori hanno rintracciato il giovane sabato 31 maggio, nascosto in un’abitazione a Cisterna di Latina. Durante l’interrogatorio, il diciottenne ha confessato l’omicidio e ha collaborato, permettendo il ritrovamento del coltello utilizzato per colpire Miah, dotato di una lama lunga 16 centimetri, oltre al casco e agli abiti indossati durante l’aggressione.
Il movente appare economico, ma anche dettato da una volontà premeditata: l’uso di una moto rubata e poi data alle fiamme, così come il travisamento e la violenza dell’atto, confermano un quadro aggravato da crudeltà e lucida pianificazione. L’arrestato, che risulterebbe senza precedenti penali gravi, è ora detenuto in carcere con l’accusa di omicidio aggravato e rapina.
La comunità locale, ancora scossa per l’omicidio di Nahid Miah, un lavoratore benvoluto e padre di famiglia, ha espresso sollievo per la svolta nelle indagini, ma anche rabbia per l’efferatezza del gesto. La Procura di Velletri ha confermato che le indagini restano aperte per accertare eventuali responsabilità di fiancheggiatori o complici nella fuga e nell’occultamento delle prove.