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“Un panino per Martina”. Il VIDEO che fa indignare il web: c’è anche la mamma della giovane uccisa

Pubblicato: 01/06/2025 14:30

Bufera su TikTok per un video che ha indignato migliaia di utenti e riacceso il dolore per l’omicidio di Martina Carbonaro, la 14enne di Afragola uccisa brutalmente dall’ex fidanzato, Alessio Tucci, dopo aver deciso di interrompere la loro relazione. Nelle immagini, condivise e poi rimosse da un profilo TikTok, un uomo elenca gli ingredienti di un panino ripetendo più volte il nome della ragazza. Una scena che molti hanno giudicato offensiva e irrispettosa verso la giovane vittima.
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A rendere ancora più controverso il filmato è la presenza, accanto al “paninaro”, della madre di Martina, in silenzio, vestita con una maglietta su cui è stampata la foto della figlia. Il suo sguardo assente, muto, accompagna la scena mentre il nome “Martina” viene pronunciato a ogni aggiunta nel panino, quasi a voler trasformare la memoria della ragazza in una trovata di marketing virale.

Sui social si è scatenata l’indignazione: tra chi denuncia la spettacolarizzazione del dolore e chi si interroga su come contenuti simili possano circolare indisturbati su piattaforme frequentate anche da giovanissimi. Il video, corredato da hashtag come #martinacarbonaro, #alessiotucci e #afragola, è stato rimosso dopo le segnalazioni, ma ha continuato a circolare in rete, alimentando la polemica.

La vicenda si inserisce in un contesto già teso. I genitori di Martina nei giorni scorsi hanno denunciato di essere stati bersaglio di insulti online: «Siete dei terroni, delle bestie. Gli ignoranti non dovrebbero fare figli», uno dei messaggi riportati dalla famiglia. Un’ondata di odio ingiustificato che si aggiunge a un lutto mai elaborato del tutto.

In molti si interrogano sul ruolo delle piattaforme social, accusate ancora una volta di non riuscire a filtrare i contenuti potenzialmente lesivi della dignità delle persone. La storia di Martina, già dolorosa per la sua brutalità, continua così a essere strumentalizzata anche dopo la morte, mentre la famiglia cerca giustizia e silenzio.

Questo episodio si aggiunge ai tanti casi che sollevano interrogativi sulla responsabilità sociale di chi crea contenuti e di chi li permette. La memoria di una vittima – soprattutto se così giovane – dovrebbe essere

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Ultimo Aggiornamento: 01/06/2025 17:26

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