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Garlasco, parlano i genitori di Chiara: “Tutta la verità sulla borsetta”

Pubblicato: 02/06/2025 13:51

Negli ultimi giorni il caso di Chiara Poggi è tornato a far discutere. Alcune nuove indiscrezioni, diffuse da programmi e giornali, hanno riacceso l’attenzione sul delitto di Garlasco, a distanza di anni. Vecchi dettagli sono tornati al centro, in particolare quelli legati agli oggetti personali della ragazza.
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Il pubblico segue ancora con grande coinvolgimento la vicenda. La storia ha lasciato un segno profondo. Ogni nuova voce, ogni nuovo testimone, riporta alla memoria quel dramma. Ma la famiglia non ci sta. Le ricostruzioni fantasiose non aiutano. I genitori di Chiara hanno deciso di parlare, per difendere la verità e la memoria della figlia.

“La borsetta non è mai stata rubata”

L’intervista concessa a Tgcom24 arriva dopo giorni di nuove insinuazioni. I genitori non vogliono più sentire false notizie. Troppe cose non tornano, troppe frasi messe in giro senza riscontri. La madre e il padre di Chiara scelgono di chiarire pubblicamente alcune questioni. Lo fanno con parole misurate, ma nette.

Il padre di Chiara Poggi lo dice chiaramente: “La borsetta non è mai stata rubata”. Aggiunge anche che dentro non c’era nulla di misterioso. “Meglio chiarire subito – spiega – non conteneva nessun segreto che qualche giornalista ha messo in dubbio”. Una smentita netta alle ipotesi circolate negli ultimi giorni.

Il tono si fa amaro quando si parla dei tanti racconti emersi con il tempo. “Le cose che si dicono lasciano il tempo che trovano”, dice ancora il padre. “Ormai vengono fuori più testimoni che abitanti”. La famiglia si mostra infastidita dalle continue rivelazioni che non portano risposte, ma solo confusione.

La madre: “Chiara non frequentava il santuario”

Anche la madre di Chiara interviene. Vuole correggere un’altra ricostruzione. “Alle Bozzole Chiara non ci andava”, afferma. Si riferisce al santuario di zona, citato di recente in alcune trasmissioni. Spiega che sua figlia lo visitava solo il lunedì di Pasqua, come fanno tutti, per tradizione. Nessun legame particolare, nessuna abitudine.

I genitori chiedono rispetto. Hanno affrontato anni di dolore e processi. Ora vedono tornare alla ribalta elementi che non hanno riscontro. Le ipotesi su oggetti, luoghi e persone si susseguono. La loro richiesta è semplice: dire solo cose vere. Parlare solo quando si hanno fatti concreti. Il resto non serve a nessuno.

Un dolore che non si cancella

Il tempo passa, ma per la famiglia di Chiara il dolore non si affievolisce. Ogni volta che si parla del caso, la ferita si riapre. Le parole dei genitori mostrano una stanchezza profonda. Le ricostruzioni senza prove fanno solo male. Chi ha vissuto quella tragedia non dimentica. E pretende verità e dignità.

Chiara resta nel cuore di chi l’ha amata. I suoi genitori parlano anche per questo. Non vogliono che l’immagine della figlia venga travolta da voci infondate. Vogliono difendere la sua memoria. La ricordano come una ragazza semplice, legata alla famiglia, lontana da qualsiasi mistero. La sua vita era fatta di normalità.

Il delitto di Garlasco non si chiude nella memoria collettiva. Ma ogni nuova ondata mediatica porta con sé il rischio di dimenticare il dolore vero. I genitori di Chiara, oggi più che mai, chiedono rispetto per la verità. Vogliono che si parli dei fatti. Non delle ipotesi. Non delle voci. Non delle invenzioni.

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