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“Non sappiamo come è morto!”. Sconcerto per la scomparsa del fondatore della famosa squadra

Pubblicato: 02/06/2025 11:08
Giancarlo Pavin morto Cittadella

C’è chi lascia un segno attraverso le imprese, chi nel silenzio dell’impegno quotidiano, chi con una stretta di mano che pesa più di un contratto. E poi ci sono figure rare, che riescono a essere tutto questo insieme. Giancarlo Pavin, con la sua compostezza gentile e il senso profondo del dovere, è stato per decenni una colonna morale e culturale di un territorio che oggi, senza di lui, si scopre più fragile.
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Nel suo modo di parlare c’erano sempre rispetto e misura, negli occhi la lucidità di chi ha attraversato i decenni senza mai perdere la bussola dei valori. Famiglia, sport, lavoro, comunità: erano questi i capisaldi della sua esistenza, e intorno a essi ha costruito un’intera vita fatta di impegno, passione e dedizione silenziosa.

La scomparsa nella sua casa di Cittadella

La notizia della morte di Giancarlo Pavin ha colpito profondamente tutta Cittadella, il mondo dello sport e quello imprenditoriale. Il suo decesso è avvenuto improvvisamente: secondo le prime ricostruzioni, Pavin sarebbe caduto dalle scale della sua abitazione mentre si trovava solo in casa. A trovarlo, ormai privo di vita, sarebbe stata la domestica. Le cause esatte della morte restano in fase di verifica, ma si ipotizza una ferita alla testa come esito della caduta.

Aveva 83 anni, compiuti lo scorso 16 maggio, una data che aveva festeggiato con orgoglio circondato dall’affetto dei figli Massimo, Roberto e Vittorio, dei nipoti e dei suoi cari. Un compleanno trascorso in famiglia, come aveva sempre amato fare, lontano dai riflettori, ma vicino a tutto ciò che contava davvero per lui.

Un pilastro dello sport cittadino

La passione per lo sport è stata uno dei tratti più evidenti della personalità di Giancarlo Pavin. Aveva iniziato il suo percorso nel lontano 1958, come giovane segretario dell’Olympia 1947, e non aveva mai smesso di credere nello sport come strumento di crescita e coesione sociale. Ha vissuto da protagonista tutte le fasi cruciali che hanno portato alla nascita del Cittadella Calcio, a partire dalla storica fusione del 21 giugno 1973, che sancì la nascita del club nella forma che conosciamo oggi.

Dal 1986 al 1992 aveva ricoperto anche il ruolo di presidente della società, contribuendo con il suo stile sobrio e deciso alla costruzione di un’identità sportiva forte, fatta di lavoro, senso del dovere e spirito di appartenenza.

Un esempio anche fuori dal campo

Oltre al calcio, Giancarlo Pavin era appassionato di podismo, tennis e ciclismo, sport che praticava e seguiva con attenzione. Era storico socio del Circolo Cittadellese tennis, punto di riferimento per generazioni di appassionati, e componente attivo di numerose realtà associative.

In particolare, era legato al Rotary Club Cittadella e al Panathlon International Club, quest’ultimo fondato nel 1975 assieme ad Angelo Gabrielli, patron e amico di lunga data. Con la famiglia Gabrielli, Pavin ha condiviso valori e progetti, stringendo un legame che ha attraversato decenni.

Anche nel mondo dell’impresa il suo nome è sinonimo di serietà e lungimiranza. La famiglia Pavin, con l’azienda Sirmax, è da tempo main sponsor del Cittadella, contribuendo in modo determinante alla stabilità economica del club e allo sviluppo del territorio.

Il ricordo di una comunità intera

La morte di Giancarlo Pavin lascia un vuoto che sarà difficile colmare. Era una figura di riferimento, non solo per la sua storia personale, ma per l’esempio che ha saputo offrire a più generazioni. In un’epoca dominata dalla velocità e dalla visibilità, lui aveva scelto il passo lento della coerenza, l’impegno concreto e quotidiano, l’amore per il proprio territorio.

Cittadella, oggi, si raccoglie nel dolore. La sua scomparsa non è solo quella di un uomo, ma di un testimone silenzioso di un’epoca, di un modo di intendere la vita fatto di dedizione, competenza e umanità. Un esempio che resterà inciso nella memoria collettiva.

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