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Italia. Cumuli di fango e detriti dopo la tempesta, ora la paura è un’altra. E cresce il panico

Pubblicato: 02/06/2025 10:54

Paesaggi mozzafiato, strade assolate e un’atmosfera che anticipa l’estate. Ma dietro la bellezza si nasconde la preoccupazione. In alcune località turistiche italiane, la stagione calda non porta solo villeggianti e relax, ma anche l’ansia per fenomeni naturali che minacciano la sicurezza del territorio e la quotidianità di chi ci vive tutto l’anno.

Il clima estremo degli ultimi anni ha lasciato ferite aperte in più punti del Paese. Alcune comunità si trovano ancora a fare i conti con danni mai risolti, in attesa di interventi che tardano ad arrivare. Nel frattempo, i residenti alzano la voce e chiedono risposte, documentando con video e appelli pubblici uno stato di abbandono che li preoccupa.

Stromboli e il pericolo dimenticato: “Serve pulizia urgente dei torrenti”

Sull’isola di Stromboli, a pochi giorni dall’inizio ufficiale dell’estate, il sole ha già trasformato il fango in crosta dura. Ma i segni lasciati da frane, piogge e incendi sono ancora lì, a ricordare che il territorio non è stato messo in sicurezza. Gli abitanti guardano con timore ai torrenti che, alla prima pioggia, rischiano di trasformarsi in fiumi di detriti.

“Aspettano forse un altro temporale per pulire?”, si domandano in un video girato da alcuni residenti, che mostra cumuli di fango e canali completamente ostruiti. Le immagini parlano chiaro: nessun intervento concreto è stato ancora effettuato per liberare i corsi d’acqua.

Il timore cresce di pari passo con l’arrivo dei turisti. Stromboli si prepara alla stagione estiva, ma convive con un dissesto idrogeologico mai affrontato fino in fondo. Dopo l’incendio devastante del 2022 e le alluvioni dello scorso autunno, la popolazione chiede interventi concreti. “Serve un’azione immediata, non possiamo vivere nell’attesa di un disastro annunciato”, dicono alcuni cittadini.

Lo stesso presidente della Regione, Renato Schifani, in qualità di commissario per l’emergenza, aveva già sollecitato un intervento dopo aver ricevuto una lettera dai residenti, rappresentati dalla Pro Loco. Il suo appello è stato indirizzato a protezione civile, Autorità di Bacino e Forestale, chiedendo di “assicurare il tempestivo compimento degli opportuni accertamenti”.

Eppure, secondo chi vive sull’isola, nulla si è mosso. “Le parole non bastano più, servono mezzi e uomini per agire”, è il grido che si leva dai vicoli dell’isola. In gioco c’è non solo la sicurezza di chi abita lì tutto l’anno, ma anche la tenuta turistica e ambientale di una delle perle del Mediterraneo.

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