
Il caso Garlasco non smette di essere al centro dell’attenzione mediatica. Tra nuove indagini che portano alla luce vecchie omissioni e teorie inaspettate, il pubblico sembra sempre più coinvolto. La recente puntata di Zona Bianca, trasmessa su Rete 4 la sera di domenica 1 giugno, ha aggiunto un ulteriore tassello alla complessa vicenda. Un intervento della giornalista Rita Cavallaro de Il Tempo ha offerto un nuovo sguardo, alquanto inquietante, sul contesto familiare delle persone coinvolte nei fatti del 13 agosto 2007.

Il dibattito televisivo si è focalizzato sulle cugine di Chiara Poggi, Stefania e Paola Cappa. Queste figure, da tempo fuori dal radar mediatico, negli ultimi mesi hanno riacceso l’interesse per il loro potenziale contributo alle indagini. La loro disponibilità a sottoporsi al test del DNA è stata vista come un atto di trasparenza, ma le rivelazioni emerse dalle dichiarazioni di Cavallaro aggiungono complessità al quadro. Particolarmente scioccante è stata un’intercettazione in cui Stefania discute con un giornalista, rivelando un controllo familiare oppressivo che influenza anche le relazioni con i media.
Un controllo familiare soffocante
“C’è un’intercettazione interessante di Stefania che secondo me descrive bene la personalità del padre”, ha dichiarato Cavallaro durante la trasmissione. “Un giornalista le chiede di mandare in onda una sua intervista, ma lei lo supplica di non farlo perché ‘papà non vuole’. E aggiunge: ‘Quando lui dice di no, è no. E se fai un’altra cosa ti toglie questo, quest’altro e quest’altro ancora’.” Queste parole, se confermate, delineano un padre autoritario, capace di esercitare una pressione intensa sull’intera famiglia. “Nell’immaginario collettivo,” ha proseguito la giornalista, “questa figura finisce per rappresentare l’arroganza del potere”.

Il potere del padre si estende anche ai rapporti con la stampa. Secondo Cavallaro, il padre delle gemelle avrebbe mostrato ostilità verso alcuni giornalisti, tra cui Vittorio Feltri. “È legittimo difendere le proprie figlie, certo,” ha aggiunto, “ma la modalità con cui ha cercato di bloccare Feltri e infangare il direttore è indicativa. Le reazioni sono state forti, sia verso la stampa che nell’ambito dell’inchiesta.” Questo tentativo di controllare anche l’informazione solleva dubbi sulla trasparenza e l’autenticità delle narrazioni riguardanti il delitto di Garlasco.
Nuovi interrogativi sulla trasparenza
Le parole di Cavallaro hanno colto di sorpresa non solo gli ospiti in studio, ma anche il pubblico a casa. Oltre ai dati tecnici e ai riscontri forensi, sembra emergere un quadro più ampio fatto di dinamiche familiari, silenzi e condizionamenti. Aspetti spesso trascurati nelle indagini iniziali, ma che ora acquisiscono un’importanza crescente.

Le cugine di Chiara e il padre protettivo
— Zona Bianca (@zona_bianca) June 1, 2025
A #zonabianca il commento della giornalista @Rita_Cavallaro pic.twitter.com/AFER1pY52h
Con le autorità che si preparano a nuovi accertamenti, l’intero Paese si trova a interrogarsi su ciò che è realmente accaduto in quegli anni. Chi ha scelto di tacere e perché? Domande che riemergono prepotenti in uno dei casi più complessi e controversi della cronaca italiana contemporanea.