Vai al contenuto

Michael Boschetto, parla il papà: “Nel cellulare di mio figlio c’era il video di un uomo che faceva il segno di vittoria, è quello accusato di averlo ucciso”

Pubblicato: 02/06/2025 09:57
Michael Boschetto cellulare video

Un nuovo e inquietante dettaglio emerge sull’omicidio di Michael Boschetto, il 32enne ucciso il 27 aprile dell’anno scorso a Villafranca Padovana. Dopo mesi di silenzio e indagini ormai concluse, a far tremare i familiari è stata la scoperta di un video nel telefono della vittima, in cui il presunto assassino Giacomo Friso si riprende poco dopo il delitto, con un gesto che il padre interpreta come una sorta di esultanza. A raccontarlo è Federico Boschetto, padre della vittima, in un’intervista carica di dolore e sgomento.
Leggi anche: “È l’assassino!”. Italia, sblocca il telefono del figlio morto e trova la prova che risolve il caso

Un video sconcertante riemerge dallo smartphone

Il dettaglio che riaccende i riflettori su uno dei casi più dolorosi degli ultimi anni arriva dal telefono della vittima, rimasto per mesi nelle mani degli inquirenti e riconsegnato solo di recente alla famiglia. Federico Boschetto ha raccontato che il dispositivo era stato sequestrato a Friso e che inizialmente era stato dichiarato inaccessibile a causa di problemi tecnici. Solo con l’aiuto della fidanzata di Michael è stato possibile sbloccarlo, ed è allora che si è aperto uno squarcio su quanto accaduto.

«Volevo solo cercare qualche ricordo, scaricare delle foto. Invece ho trovato l’inimmaginabile: il volto del suo presunto assassino in un video con la data dell’omicidio», ha dichiarato il padre al Corriere della Sera. Le immagini mostrerebbero Giacomo Friso rientrare nella propria abitazione, ballare e fare il gesto della vittoria, pochi minuti dopo aver colpito Michael a morte con diverse coltellate.

Il gesto della vittoria dopo il delitto

A colpire maggiormente la famiglia Boschetto è l’atteggiamento di leggerezza e quasi soddisfazione mostrato da Friso nel video. «Quella faccia sorridente, il gesto di vittoria, sono immagini che non dimenticherò mai. Sembrava dire: ce l’ho fatta, l’ho ucciso. E nel frattempo non aveva nemmeno un graffio sul viso, quando invece mi era stato detto che aveva appena avuto una colluttazione con mio figlio», ha proseguito il padre.

Un dettaglio che entra in contrasto con la versione fornita da Friso, secondo cui l’aggressione sarebbe avvenuta al culmine di una lite e che anche lui avrebbe riportato ferite. Le immagini sembrano invece mostrare un uomo calmo, in controllo, con nessun segno evidente di colluttazione.

I messaggi alla fidanzata e la ricostruzione che non convince

Altro punto che lascia molti dubbi è il messaggio che Michael Boschetto avrebbe inviato alla fidanzata poco dopo la prima lite con Friso. «Lui stava aspettando che lei finisse il turno di lavoro. È stata lei a trovarlo morto nel vialetto. Se davvero ci fosse stata una lite seria, Michael le avrebbe detto qualcosa, non avrebbe taciuto. Non era tipo da stare tranquillo in una situazione simile», ha spiegato il padre, sollevando nuove perplessità sulla dinamica temporale dell’omicidio.

Secondo la ricostruzione ufficiale, Michael avrebbe incontrato Friso, litigato con lui e poi fatto rientro a casa, dove poco dopo sarebbe stato raggiunto e ucciso. Ma l’assenza di ferite su Friso e la freddezza con cui si riprende nel video spingono i familiari a mettere in discussione il movente e l’intenzionalità del gesto.

Un legame familiare spezzato e il peso delle dipendenze

Il rapporto tra i due giovani non era recente né semplice. Friso e Boschetto si conoscevano da anni, con momenti di amicizia seguiti da forti rotture. “Era stato quasi uno di famiglia”, ha raccontato il padre. “Avevano condiviso molto, ma mio figlio mi aveva detto più volte che Friso aveva avuto tante possibilità, e le aveva tutte sprecate”.

Il contesto dell’omicidio sembra inoltre intrecciarsi con la dipendenza da sostanze che affliggeva Friso. Proprio nella settimana dell’aggressione, l’uomo sarebbe uscito da un percorso al Serd, ma a detta del padre “era evidente che il problema non fosse superato”. “Lo chiamavano Furia, e forse un motivo c’era”, ha aggiunto Federico Boschetto, con amarezza. “So solo che mi ha tolto tutto”.

Una ferita ancora aperta

Il video scoperto a distanza di mesi ha il potenziale di diventare un nuovo elemento di riflessione per l’opinione pubblica e forse anche per la giustizia. Anche se le indagini sono formalmente concluse, l’impatto umano di questa vicenda resta enorme, soprattutto per una famiglia che cerca risposte e trova solo dolore.

Le parole del padre di Michael non sono soltanto un grido di rabbia, ma anche una richiesta silenziosa di verità e di giustizia. Nel cuore di Villafranca Padovana, l’omicidio Boschetto non è una ferita rimarginata. E forse quel video ritrovato non è solo una beffa atroce, ma anche la chiave per rileggere l’intera vicenda sotto una nuova luce.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure