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Le condizioni di Mosca per il cessate il fuoco: Kiev ritiri le truppe e riconosca i territori occupati

Pubblicato: 02/06/2025 19:44

Crimea, Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia e Kherson devono essere riconosciute come russe. È questa la prima e principale richiesta contenuta nel memorandum che la Russia ha consegnato oggi alla delegazione ucraina durante i colloqui diretti a Istanbul. Il documento, descritto da Mosca come “molto dettagliato”, fissa una serie di condizioni che devono essere accettate prima di arrivare a un cessate il fuoco temporaneo di 30 giorni.

Tra le richieste avanzate, figura anche il ritiro completo delle truppe ucraine da tutte le regioni rivendicate dal Cremlino, incluse le aree non totalmente sotto controllo russo. Solo in questo caso, secondo Mosca, si potrà iniziare a discutere una sospensione delle ostilità.

Mosca detta due opzioni per fermare il conflitto

Il testo prevede due opzioni. La prima è la cessione immediata del controllo dei territori, con un ritiro delle forze ucraine. La seconda è più articolata: impone la revoca della legge marziale in Ucraina, l’inizio della smobilitazione delle truppe di Kiev, l’esclusione della presenza militare straniera nel Paese, la fine degli aiuti militari internazionali e l’organizzazione di elezioni politiche entro cento giorni dalla cessazione dello stato di emergenza.

Il documento è stato diffuso dalle agenzie statali russe, tra cui Tass e Ria Novosti, che ne riportano i contenuti senza modifiche. Secondo quanto riferito dal capo della delegazione russa, Vladimir Medinsky, Kiev avrebbe accettato di “studiare il memorandum” ma senza firmare alcun preaccordo.

Smobilitazione, stop agli aiuti e nessun esercito straniero

Oltre al ritiro, il documento inserisce il principio dell’esclusione permanente delle truppe straniere dal territorio ucraino. Ciò implicherebbe lo stop agli addestratori NATO, alla presenza di consiglieri militari occidentali e alle forniture di armamenti da parte dei Paesi alleati.

Il memorandum insiste sulla necessità di interrompere il sostegno logistico e bellico a Kiev da parte dell’estero, considerandolo un prerequisito essenziale per congelare il conflitto. Tutti questi punti sono elencati come “opzioni alternative” per arrivare a una tregua limitata nel tempo.

Mini-tregue tattiche in alcune aree del fronte

Parallelamente, Mosca ha proposto anche una tregua limitata a 2-3 giorni in alcuni settori specifici del fronte, come misura iniziale e separata dal cessate il fuoco completo. La proposta, secondo l’agenzia Tass, riguarderebbe alcune aree ritenute strategiche per l’avanzamento delle forze russe.

Si tratterebbe di interruzioni parziali dei combattimenti, funzionali a consentire la valutazione delle condizioni politiche e logistiche sul terreno. Il Cremlino non ha però indicato né quali aree siano interessate né in che modo verrebbero monitorate.

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