
Jannik Sinner è entrato in campo, dopo la roboante vittoria contro il ceco Lehecka a cui il nostro numero uno ha lasciato solo 3 game, per affrontare un avversario di caratura certamente superiore come Andrey Rublev. Ex top 5, il russo non è nel momento migliore della carriera ma resta un avversario solido che sulla terra rossa di Parigi sa come difendersi.
Inizia la partita e c’è subito un brivido per l’italiano, che si trova 15-40 dopo una partenza sparata del russo che azzecca tre dritti vincenti di fila. Jannik non si scompone, recupera e chiude il game con un ace. Per tutto il resto del parziale, questo resta l’unico brivido per il nostro campione, che inizia a martellare da par suo e schiaccia l’avversario costringendolo a continue rincorse.
Sinner, una superiorità schiacciante
Rublev, che è noto per un carattere volubile con momenti di “follia”, si innervosisce e comincia a sbagliare tanto. D’altronde è difficile contrastare Sinner quando è così centrato. Sul 5-0 il russo ha uno scatto d’orgoglio, annulla una palla break ed evita il cappotto. Ma al sentenza è solo rimandata: Jannik tiene il suo servizio e chiude 6-1.
Il secondo parziale riprende con più equilibrio per i primi game. Sull’1-1 e servizio del russo, c’è il gioco più divertente dell’intero incontro. Rublev sale 40-0, Jannik non si scompone e recupera fino al 40 pari, poi si procura due palle break e non riesce a sfruttarle. Ma sulla terza non perdona e poi consolida: 3-1. Andrey migliora il servizio e riesce a essere più competitivo almeno nei suoi game alla battuta. Si va sul 5-3 e lì il nostro campione accelera di nuovo e chiude 6-3 con l’ennesimo break.

Impressionante come Jannik riesca a essere dominante anche sulla terra rossa. Vero che sia Lehecka che Rublev sono due avversari con cui si trova a suo agio, ma la sua superiorità non viene mai messa in discussione. Non ci sono crepe nel suo gioco quando decide di alzare il livello. Nel terzo set, sul 2-2, Jannik ha il primo passaggio a vuoto della partita e con un paio di errori regala la palla break al suo avversario, ma la annulla con una bella seconda al corpo e poi tiene il game in agilità.
Nel terzo set, Sinner ogni tanto perde un po’ il controllo e si distrae, commettendo qualche errore di troppo, mentre Rublev riesce a tenere meglio lo scambio. Questo rende la partita meno squilibrata, ma non c’è mai la sensazione che Jannik possa andare veramente in difficoltà. Nemmeno quando il russo gioca un bel game e si porta sul 4-4.
A fine match Sinner ha commentato: “Il tennis è un gioco mentale, dentro di me c’è sempre una tempesta ma non devi mai scoprire le carte col tuo avversario. Ho cambiato un po’ la posizione per essere più rapido nella risposta. Cerco di migliorare, sono contento. Andiamo avanti”.
Ai quarti un avversario a sorpresa: l’imprevedibile Bublik
Ma questo Sinner fa un po’ quello che vuole: sul 5-4 decide che è ora di fare la doccia e sul vantaggio per l’avversario azzecca una risposta profondissima, poi con una gran difesa conclusa con un dritto vincente si procura il match point. Lì Rublev prende un nastro ma la palla scivola beffardamente fuori. Gioco, partita, incontro: 6-1, 6-3, 6-4
Sinner vola ai quarti con una facilità impressionante, senza concedere agli avversari alcuna vera occasione di metterlo in difficoltà. Ora dovrà affrontare, a sorpresa, un funambolico Alexander Bublik, tennista istrionico e totalmente imprevedibile che è stato capace di eliminare – abbastanza nettamente, con una grande prestazione – la testa di serie numero 5 Jack Draper in quattro set. Vedremo se il kazaco troverà la chiave per infastidire il numero uno.