
Nel fitto intreccio di testimonianze, ipotesi e nuove indagini che ancora ruotano intorno al delitto di Garlasco, spunta un nuovo dettaglio che rischia di riaprire vecchi interrogativi: quello della borsa di Chiara Poggi. O, meglio, delle borse.
Due borse, una sola certezza
Da un lato, i genitori di Chiara, Giuseppe e Rita Poggi, mostrano oggi alle telecamere una borsa nera con scritta bianca, convinti che sia l’originale appartenuta alla figlia. Dall’altro, c’è un oggetto immortalato nelle foto scattate il giorno del ritrovamento del corpo: una Pinko Bag bianca, visibile nella stanza della ragazza, ma mai più ritrovata.
«Non è mai stata rubata», afferma Giuseppe Poggi con decisione, riferendosi alla borsa nera. «È rimasta con noi, insieme a tutti gli oggetti di Chiara, nella sua stanza lasciata esattamente com’era dal giorno della tragedia». La madre, Rita, aggiunge un dettaglio fondamentale: «Quella borsa ci fu restituita dai carabinieri pochi giorni dopo il delitto».
I genitori di #ChiaraPoggi, intervistati, smentiscono la sparizione della borsa e mostrano una borsa nera della figlia. Però la borsa sparita è la Pinko Bag bianca, fotografata sulla scena del crimine ma mai sequestrata #Garlasco pic.twitter.com/3JeYpXl0JR
— Rita Cavallaro (@Rita_Cavallaro) June 2, 2025
La scomparsa della Pinko Bag
Tuttavia, il giallo si infittisce proprio attorno alla seconda borsa, quella chiara. Non figura tra gli oggetti repertati ufficialmente, né tra quelli sottratti durante un furto subito dalla famiglia Poggi nell’ottobre del 2007, quando si erano trasferiti temporaneamente a Gropello Cairoli. In quell’occasione i ladri rubarono 300 euro dal portafoglio di Chiara, ma nessun cenno alla Pinko Bag.
Negli anni, un’ipotesi avanzata dalla stampa — in particolare da un articolo di Libero — suggeriva che quella borsa fosse stata consegnata informalmente alla madre, senza alcuna documentazione ufficiale. Una teoria che Rita Poggi ha sempre respinto, ribadendo anche oggi: «Mai ricevuta, quella borsa non è mai stata nelle nostre mani».

Un dettaglio che lascia aperte domande
Dunque, la domanda resta: dove sia finita quella borsa bianca? Smarrita, ignorata, forse sottratta? Nessuno sembra avere una risposta chiara. Ma questo dettaglio, che a prima vista può sembrare secondario, si inserisce in un’indagine che ancora oggi, a quasi 18 anni dai fatti, presenta zone d’ombra e contraddizioni. Due borse, una presente, l’altra svanita nel nulla. E un caso che continua a generare più domande che certezze.