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Colpito il “ponte di Crimea” con 1100 kg di esplosivo: la guerra tra Ucraina e Russia si infiamma

Pubblicato: 03/06/2025 13:42

Il Servizio di sicurezza ucraino (SBU) ha rivendicato un colpo clamoroso: l’attacco al ponte di Crimea, infrastruttura cruciale che collega la Russia alla penisola annessa nel 2014. Secondo quanto dichiarato su Telegram, l’operazione è avvenuta nelle prime ore del mattino con l’utilizzo di 1100 chilogrammi di esplosivo, piazzati sotto il livello dell’acqua.

L’esplosione ha compromesso i pilastri sottomarini del ponte, danneggiando seriamente una delle principali vie di rifornimento delle forze russe nel Sud dell’Ucraina. Un attacco sofisticato, che mette in luce l’evoluzione delle tattiche ucraine e la vulnerabilità delle infrastrutture russe anche in profondità.

Raid a Sumy: morti tra i civili

Mentre il fronte si infiamma sul versante logistico, la guerra miete nuove vittime. A Sumy, nell’Ucraina nord-orientale, un raid russo ha causato la morte di tre civili. Il presidente Volodymyr Zelensky ha denunciato l’attacco come “deliberato contro obiettivi civili”, parlando di un’escalation di brutalità da parte di Mosca.

In un momento di grande tensione, Zelensky ribadisce anche la volontà di Kiev di partecipare al prossimo vertice della Nato, sottolineando la necessità di un maggiore supporto militare e politico da parte dell’Alleanza. Il presidente ucraino appare determinato a internazionalizzare il conflitto, facendone una questione di sicurezza europea.

Mosca chiude la porta ai compromessi

Dal Cremlino, però, il messaggio è glaciale. Il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha definito “inevitabili” le punizioni per chi attacca le basi russe. E ha aggiunto che il memorandum russo “non è fatto per i compromessi”. Una posizione confermata anche dal portavoce di Putin, Dmitri Peskov, secondo il quale eventuali concessioni russe “non possono essere discusse pubblicamente”, poiché rientrano nel processo negoziale riservato.

L’attacco al ponte di Crimea va visto nell’ambito di una strategia mirata a logorare la capacità logistica dell’invasione russa. Ma evidenzia anche una guerra che si fa sempre più ibrida e profonda, combattuta sott’acqua, nei cieli, e nelle stanze dei bottoni della diplomazia internazionale. I prossimi giorni, soprattutto in vista dei vertici internazionali e delle reazioni di Mosca, si preannunciano decisivi.

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Ultimo Aggiornamento: 03/06/2025 18:10

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