
Non è più solo un rumor: Simone Inzaghi lascia l’Inter. Dopo giorni di speculazioni e dubbi, la società ha confermato ufficialmente la separazione. “Le strade del Club e di Simone Inzaghi si separano“, recita il comunicato ufficiale, confermando l’accordo “dopo l’incontro avvenuto pochi minuti fa”.
Passione e dedizione sono le parole chiave con cui il club ha descritto il percorso di Inzaghi, vincitore di sei trofei in quattro stagioni, tra cui uno Scudetto, due Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane. Il suo contributo più memorabile? La conquista della Seconda Stella.
Marotta e il saluto di Inzaghi
Il presidente Giuseppe Marotta ha espresso il suo ringraziamento a Inzaghi: “Desidero ringraziare Simone Inzaghi per il lavoro svolto, per la passione dimostrata e anche per la sincerità nel confronto odierno. Solo quando si è combattuto insieme giorno per giorno si può avere un dialogo franco come quello accaduto oggi”.
Nel frattempo, sul sito ufficiale dell’Inter, Inzaghi ha pubblicato la sua lettera d’addio: “In questi quattro anni ho dato tutto. L’Inter è sempre stata il mio primo e ultimo pensiero della giornata. In una giornata difficile come quella di oggi è giusto ribadire il mio senso di gratitudine verso tutti”. E ai tifosi: “Non vi dimenticherò mai”.
La “guerra civile digitale” tra i tifosi
Il saluto è stato formale e rispettoso, ma come sempre succede in questi casi sui social network si è scatenata una vera e propria guerra civile digitale. La tifoseria è divisa sulla gestione di Inzaghi e il clima tra i sostenitori era già teso prima dell’annuncio ufficiale. Alcuni adoravano il Mister, altri non lo sopportavano più.

Molti fra i tifosi chiedevano da tempo un cambio radicale, muovendo critiche a Inzaghi per una gestione troppo conservativa: “Sempre gli stessi cambi al 70esimo! Mai un guizzo, mai una mossa per sparigliare davvero le carte!”, ha commentato un utente su un forum nerazzurro. E in molti hanno approvato e condiviso.
Critiche e apprezzamenti
Al centro delle critiche anche il modulo 3-5-2, considerato troppo rigido e prevedibile, e la gestione dei giovani e dei nuovi acquisti. Inoltre, c’è chi accusa Inzaghi di aver “regalato” scudetti a Milan e Napoli pur avendo la squadra più forte in Italia, giudizio condiviso anche da molti esperti. L’ex centravanti nerazzurro Boninsegna, per esempio, la scorsa settimana era stato molto duro con il tecnico, invitandolo ad andarsene.
Ma c’è anche una parte della tifoseria che difende l’allenatore, ricordando i successi ottenuti e la stabilità portata alla squadra. Un sondaggio ha rivelato che il 51% dei tifosi voleva un cambiamento, mentre il 49% era affezionato a Inzaghi. Una divisione netta che ha generato discussioni accese tra i sostenitori.
Un futuro incerto per l’Inter
Per alcuni, Inzaghi è stato il timoniere di una nuova era per l’Inter, mentre altri temono che questo addio possa portare instabilità. “Chi meglio di Inzaghi ora? Rischiamo di finire come il Milan post-Allegri“, ha scritto un tifoso preoccupato. E altri si sono accodati, alcuni esagerando, come se dopo Inzaghi fosse finito il mondo e non ci fossero più speranze.
Molti vedono questa separazione come un fine ciclo naturale, ma resta da vedere come la dirigenza gestirà il prossimo passo. Il nuovo allenatore avrà un compito arduo: mantenere l’equilibrio e proseguire sulla strada del successo.