Ci sono momenti in cui la quotidianità, anche quella più ordinaria, può trasformarsi all’improvviso in un incubo. Succede nei luoghi più familiari, tra i gesti ripetuti e apparentemente innocui, quando basta un’esplosione di rabbia a spezzare la normalità. Una discussione, uno scontro verbale, un gesto violento. E all’improvviso tutto cambia.
Una scena che sembrava poter finire in pochi secondi, magari con un litigio animato ma privo di conseguenze, ha invece preso una piega devastante. Quanto accaduto nel primo pomeriggio del 2 giugno in un bar della provincia lombarda ha lasciato sgomento e paura, e ha messo in luce, ancora una volta, quanto pericolosa possa essere una rabbia fuori controllo.
Il litigio per le slot, poi il ritorno e le fiamme
La vicenda è iniziata come tante altre: un cliente del bar perde denaro alle slot machine, si innervosisce, inizia a urlare, prende a colpire con forza la macchina e viene richiamato dal gestore. «Finiscila», gli grida il titolare, un uomo di origini cinesi, per tentare di placare la tensione. Il cliente se ne va, apparentemente calmato.
Ma ritorna poco dopo, con uno zainetto sulle spalle. I due parlano di nuovo. Il barista cerca il dialogo, mantiene la calma. Poi, improvvisamente, tutto degenera: l’uomo estrae un contenitore, probabilmente pieno di alcol, glielo spruzza addosso e gli dà fuoco.
Il titolare viene subito soccorso: sul posto arrivano i sanitari del 112 con ambulanza e automedica. Viene trasportato all’ospedale Niguarda con ustioni al volto e al braccio. La prognosi è di 25 giorni, e le ferite, seppur non letali, sono gravi per la delicatezza delle zone colpite.
Il responsabile dell’aggressione è ancora ricercato. Secondo le indagini, coordinate dai carabinieri di Busto Arsizio, l’aggressore è già stato identificato ma risulta irreperibile. L’ipotesi di reato è “lesioni personali aggravate”, e si continua a cercarlo in tutto il territorio.
Il fatto è accaduto in un bar del centro abitato, in un giorno di festa che si è trasformato in un dramma. Una scintilla partita da un gesto impulsivo, legato forse alla frustrazione per il denaro perso nel gioco, ma culminata in un’aggressione brutale che lascia una comunità sotto shock.