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Scossa di terremoto fortissima: la seconda in pochi giorni, è terrore

Pubblicato: 03/06/2025 20:55

Negli ultimi giorni, una delle aree più sismicamente attive del Mediterraneo è tornata a far parlare di sé, con il ripetersi di eventi tellurici che hanno destato preoccupazione tra la popolazione e le autorità. Dopo una prima forte scossa, un secondo sisma ha colpito una diversa zona del bacino orientale, confermando la particolare vulnerabilità della regione a fenomeni di questo tipo. Sebbene in entrambi i casi non si siano registrati crolli gravi, l’allerta resta alta.

Il nuovo episodio sismico, verificatosi nel primo pomeriggio, ha fatto tremare nuovamente la terra in un’area già messa alla prova pochi giorni fa, richiamando l’attenzione di esperti e cittadini. Le autorità, pur invitando alla calma, hanno esortato la popolazione a seguire costantemente gli aggiornamenti ufficiali.

Scossa al largo di Creta: nessun danno, ma paura

Alle 14:26 ora locale (le 13:26 in Italia), un terremoto di magnitudo 5.2 ha colpito il mare al largo dell’isola di Creta, a circa 85 km da Iraklio e 14 km dall’isolotto di Chrysi, nei pressi del comune di Ierapetra. La scossa, avvenuta a una profondità di circa 9 km, è stata chiaramente percepita in numerosi centri abitati, soprattutto nella parte orientale dell’isola.

Fortunatamente, al momento non si feriti né danni significativi alle strutture. Tuttavia, il fatto che sia il secondo evento sismico in meno di due settimane – il 22 maggio un sisma di magnitudo 6.0 aveva interessato la zona settentrionale dell’isola – ha riacceso l’attenzione sull’attività tettonica locale.

Un’area ad alto rischio sismico

Secondo Efthymios Lekkas, presidente dell’Organizzazione per la Pianificazione e la Protezione Antisismica, la nuova scossa sarebbe stata originata da una faglia situata a sud di Ierapetra, parallela alla costa. «È troppo presto per dire se si tratti del sisma principale», ha dichiarato il sismologo, invitando la popolazione a mantenersi informata.

La Grecia si trova in una delle zone più attive sismicamente d’Europa, dove la placca africana si sta lentamente insinuando sotto quella eurasiatica. Questo movimento – circa 10 millimetri all’anno – genera una fitta rete di faglie che può attivarsi in qualsiasi momento, specialmente nell’area del Dodecaneso.

La tragedia sfiorata a Rodi

Solo poche ore prima, un’altra scossa, ben più potente, aveva interessato il tratto di mare tra Rodi e la costa sud-occidentale della Turchia. In quel caso, circa 70 persone sono rimaste ferite, molte delle quali per via del panico generatosi. Una ragazza di 14 anni ha purtroppo perso la vita a seguito di un attacco di panico.

La situazione rimane quindi sotto osservazione, con gli esperti che monitorano costantemente l’evoluzione sismica dell’area.

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