
C’è un momento, quando ci si libra nell’aria agganciati a un paracadute trainato da una barca, in cui tutto il resto scompare. Il mare si allontana, il cielo si allarga sopra la testa, e il cuore batte più forte, diviso tra l’emozione e un timore sottile. Il parasailing è un’esperienza che unisce adrenalina e bellezza, regalando a chi la vive un punto di vista straordinario sul mondo. Per molti giovani, è una sfida da affrontare almeno una volta nella vita. Un modo per sentirsi leggeri, liberi, invincibili.
Ma quando la leggerezza si spezza, il cielo può diventare improvvisamente un vuoto spaventoso. Il panico, se arriva, può essere violento. È in quei pochi secondi, quando la mente smette di ragionare e prende il sopravvento la paura, che ogni cosa cambia. E così, quella che doveva essere una giornata di sole e di emozioni indimenticabili, si è trasformata in un incubo. Un gesto repentino, forse dettato da un impulso incontrollabile, ha scritto l’ultimo capitolo della vita di una ragazza di appena diciannove anni.
La tragedia davanti alla costa montenegrina
Il dramma si è consumato mercoledì scorso, durante un volo promozionale organizzato da un’agenzia sportiva lungo la costa di Busdav, in Montenegro. Tijana Radonjic, studentessa serba e modella di 19 anni, stava partecipando a un giro gratuito di parasailing filmato per scopi pubblicitari, pensato per promuovere le attività estive della compagnia. Inizialmente, tutto sembrava procedere senza intoppi: la giovane sorrideva alla telecamera, salutava le amiche rimaste sulla spiaggia, con lo sguardo pieno di entusiasmo.
Poi, qualcosa si è rotto. Le immagini, diffuse in rete e riprese da chi era a bordo, mostrano un cambiamento improvviso. Tijana appare visibilmente agitata, comincia a muoversi con nervosismo, si alza dal sedile e, nel giro di pochi secondi, si slaccia la cintura di sicurezza e il giubbotto salvagente. La scena si consuma in un attimo: la giovane si ribalta nel vuoto e precipita nel Mare Adriatico, da un’altezza stimata intorno ai 50 metri.
Le ipotesi degli inquirenti e i dubbi da chiarire
Subito sono scattati i soccorsi via mare, ma all’arrivo dei soccorritori la 19enne era già priva di vita. Secondo i primi rilievi, la causa della morte sarebbe compatibile con l’impatto, ma sarà l’autopsia a stabilire l’esatto motivo del decesso. Le autorità montenegrine hanno aperto un’indagine e, al momento, si propende per l’ipotesi di un attacco di panico improvviso, che potrebbe aver spinto Tijana a liberarsi dall’imbracatura nel tentativo di interrompere il volo.
La titolare dell’agenzia turistica coinvolta ha dichiarato che la giovane sembrava completamente tranquilla prima del decollo: “Non ha mostrato timori, anzi, era serena e di buon umore. Ha sorriso, ha salutato le sue amiche. Non sappiamo cosa sia scattato in lei in volo. È difficile da accettare, siamo tutti sconvolti”.
Le parole della paura prima della caduta
Secondo le testimonianze raccolte sulla spiaggia, poco prima di cadere, Tijana avrebbe urlato frasi come “Aiutatemi! Mettetemi giù!”, a conferma di uno stato di panico acuto. Un grido d’aiuto che ha preceduto una sequenza di gesti disperati, culminati nella tragica caduta.
Nel frattempo, proseguono le verifiche sulle attrezzature e sull’organizzazione del volo. Gli investigatori vogliono accertare che tutte le misure di sicurezza nel parasailing siano state rispettate e che l’equipaggiamento fosse conforme agli standard previsti. L’obiettivo è chiarire se vi siano responsabilità oggettive dietro l’accaduto.
19 year old Tijana Radonjic, fell to her death after unbuckling her safety harness while parasailing in Montenegro. pic.twitter.com/ewi3XqdUDG
— Lucy (@TheLucyShow1) June 2, 2025
Una giovane vita spezzata tra le onde
La morte di Tijana Radonjic ha lasciato una ferita profonda, sia tra chi le voleva bene, sia nella comunità turistica della costa montenegrina. Una ragazza piena di vita, il cui ultimo sorriso è stato catturato pochi istanti prima di un epilogo inimmaginabile. Ora resta il compito, per le autorità, di dare risposte. E per tutti gli altri, quello di non dimenticare la fragilità che può nascondersi anche dietro una giornata di sole e libertà.