
Jannik Sinner prosegue la sua cavalcata al Roland Garros volando ai quarti di finale, dove lo attende un avversario tanto spettacolare quanto imprevedibile: Alexander Bublik. Il kazaco è noto per il suo approccio un po’ folle al tennis, molto al di fuori dei consueti standard. Il match è in programma mercoledì 4 giugno, con orario ancora da definire.
Un talento fuori dagli schemi
Le origini di Bublik
Alexander Stanislavovich Bublik è nato il 17 giugno 1997 a Gatchina, in Russia, ma dal 2016 gioca per il Kazakhstan, paese che lo ha adottato tennisticamente. Cresciuto con la racchetta in mano sin dai 2 anni grazie al padre-allenatore, nel corso della sua carriera si è dimostrato un atleta atipico, tanto nel gioco quanto nell’approccio mentale.
Alto 1,96 metri, destro con rovescio a due mani, si distingue per uno stile di gioco spettacolare, basato su colpi imprevedibili (a volte ama sorprendere con il servizio dal basso), smorzate fulminee e soluzioni fuori copione. Arrivato ai quarti dopo aver superato avversari ostici come Alex De Minaur e Jack Draper, Bublik sta vivendo un periodo di grande fiducia. Con questo risultato diventa il primo kazako della storia a raggiungere i quarti di finale in singolare maschile al Roland Garros.
I numeri di una carriera anomala
Il suo miglior ranking ATP è stato il numero 17, raggiunto il 6 maggio 2024, mentre oggi occupa la posizione n. 62. Ha conquistato 4 titoli ATP in singolare su 11 finali disputate, compreso il prestigioso ATP 500 di Halle nel 2023. In doppio ha sfiorato la gloria al Roland Garros 2021, perdendo la finale insieme ad Andrej Golubev contro i francesi Herbert e Mahut.

Nel circuito Atp, l’azzurro è in vantaggio negli scontri diretti. L’ultimo confronto risale al Masters 1000 di Cincinnati nel 2024, dove Sinner ha prevalso faticando non poco in tre set: 4-6, 7-5, 6-4. Una curiosità: al termine di un match vinto da Sinner a Miami, Bublik strinse la mano all’azzurro pronunciano poche parole che sono passate alla storia: “Tu non sei umano“.
Chi è davvero Alexander Bublik
Tra Las Vegas, racchette rotte e filosofia di vita
Bublik è un talento, ma è anche un personaggio divisivo. In un’intervista recente ha raccontato di aver ritrovato motivazione grazie a un viaggio a Las Vegas, preferendo uno stile di vita dove il benessere personale non sia sacrificato sull’altare della performance. “Meglio vivere bene che vincere tutto”, il suo credo.
Ma il kazako è stato anche protagonista di episodi controversi. Agli US Open 2023, dopo la sconfitta al primo turno contro Dominic Thiem, ha insultato l’avversario in russo con una frase sprezzante: “Sono stanco di rigenerare carriere a persone disabili”.
Una frase che ha fatto il giro del mondo, definita “orribile” da Nick Kyrgios e condannata duramente da molti colleghi. Nello stesso match, Bublik ha distrutto la racchetta e si è detto pronto ad abbandonare per sempre il torneo americano.
Sinner, un anno da re
Dall’altra parte della rete, Jannik Sinner è il simbolo della costanza e della solidità. Da 52 settimane consecutive è il numero uno del mondo, quinto tennista della storia a riuscirci alla prima esperienza in vetta. Solo Federer (237 settimane), Connors (160), Hewitt (75) e Djokovic (53) hanno fatto meglio nella fase iniziale della loro leadership.
Mercoledì, dunque, andrà in scena uno scontro tra visioni opposte del tennis: il rigore di Sinner contro il caos creativo di Bublik. E a Parigi, quando l’arte sfida la disciplina, il palcoscenico si prepara per un duello epico.