
La sigla BYD, acronimo di “Build Your Dreams” (Costruisci i tuoi sogni), è simbolo del colosso delle auto elettriche cinesi che si sta espandendo rapidamente nel mercato globale. Tuttavia, crescono i timori che BYD possa essere anche una parte di un grande sistema di spionaggio. Ad aprile 2025, il Ministero della Difesa del Regno Unito ha ordinato al personale della Royal Air Force di Wyton, vicino Cambridge, di parcheggiare le auto cinesi, in particolare BYD, ad almeno 3,2 km dalla base. Wyton ospita infatti il Pathfinder Building, cuore dell’intelligence militare britannica e centro strategico della NATO. Perché? La decisione si basa sulla preoccupazione che la tecnologia integrata nei veicoli BYD possa essere sfruttata per raccogliere dati sensibili e sorvegliare personale militare. Queste auto elettriche sono dotate di telecamere, microfoni, GPS, Wi-Fi, Bluetooth e connessioni 5G, elementi chiave per la guida autonoma ma anche potenziali strumenti di spionaggio.
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Spionaggio attraverso i sistemi digitali dei veicoli
Come spiega Maurizio Tortorella su Panorama, secondo Londra i sensori presenti in queste auto elettriche cinesi potrebbero tracciare movimenti, monitorare flussi di persone, filmare le vicinanze di basi strategiche e persino identificare targhe e trasmettere dati a server cinesi. La legge sull’intelligence nazionale del 2017 obbliga ogni cittadino e azienda cinese a cooperare con i servizi segreti, fornendo informazioni utili agli interessi dello Stato. Anche grandi aziende come Rolls-Royce e BAE Systems hanno vietato l’accesso alle auto cinesi nei propri stabilimenti. Ai dipendenti è stato chiesto di non connettere dispositivi personali alle auto BYD, per evitare l’installazione di spyware in grado di accedere a conversazioni e documenti sensibili. Le preoccupazioni si sono ora estese anche agli Stati Uniti. Nel 2024, il presidente Biden ha annunciato un’indagine sulle auto cinesi, definite “smartphone su ruote”.

E l’Europa? E l’Italia?
In Europa, dove BYD ha venduto 150.000 auto elettriche cinesi nel 2024, normative come il GDPR e il Data Act 2024 teoricamente proteggono i consumatori. Tuttavia, i sospetti su BYD ricordano quelli su Huawei e Hikvision, già bandite per timori legati alla sicurezza nazionale. In Italia, spiega ancora Panorama, BYD ha venduto meno di 6.000 veicoli. Il governo Meloni ha posto condizioni severe per l’eventuale produzione locale, richiedendo componenti multimediali e gestione dati interamente italiani. Nessun politico, per ora, ha sollevato pubblicamente il tema dello spionaggio cinese tramite auto elettriche.