
“La famiglia Poggi provvederà da parte sua a ogni opportuna iniziativa giudiziaria a tutela della dignità e dell’onore di Chiara”. Con queste parole, l’avvocato Gian Luigi Tizzoni — legale dei genitori di Chiara Poggi — ha replicato duramente alla puntata andata in onda il 3 giugno del programma Le Iene, in cui si ipotizzava una presunta relazione sentimentale tra Chiara e un uomo adulto di Garlasco. Secondo il legale, si tratterebbe di dichiarazioni già note e infondate, rese anni fa da una persona poi deceduta e già all’epoca considerate prive di riscontri. “La continua sovrapposizione fra fughe di notizie e ricostruzioni romanzesche ha determinato una diffusione incontrollata di insinuazioni, in totale dispregio della realtà e delle persone coinvolte”, ha aggiunto Tizzoni.
Negli ultimi giorni si è riacceso l’interesse mediatico attorno ad alcune vecchie email scambiate da Chiara con un’amica poco prima del suo omicidio, avvenuto nell’agosto 2007. In uno di quei messaggi, la giovane scriveva: “I miei intrallazzi esistono ancora a livello intellettuale… ma ormai ho deciso, vado a convivere”. Una frase che ha riaperto congetture sulle sue relazioni personali, pur senza alcuna novità reale sul piano giudiziario. La famiglia, però, è stanca di assistere a queste speculazioni mediatiche, che ritiene lesive e inutilmente dolorose.

Attraverso i legali Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, che difende anche il fratello Marco Poggi, la famiglia ha annunciato ulteriori azioni legali: “Nell’auspicio che le autorità preposte possano contribuire a porre fine a simili condotte, ci muoveremo in tutte le sedi opportune”, si legge in una dichiarazione.
Alla domanda se episodi simili si fossero già verificati in passato, il legale ha spiegato che non è la prima volta, ma mai con questa intensità mediatica. “Stanno tornando a galla argomenti già trattati e smentiti nelle sentenze. Si insiste su elementi già verificati, che non hanno nulla a che fare con l’omicidio”. Tra questi, oltre alle email di Chiara, anche la vicenda del secondo telefono e il racconto di un testimone, poi rivelatosi inconsistente. “Tutti temi affrontati e chiusi”, ribadisce l’avvocato.

Uno degli elementi che più viene strumentalizzato è proprio il contenuto delle email, come quella in cui Chiara scriveva: “Il mio piccione al telefono dà sempre soddisfazioni mentre l’altro ultimamente non ci vado troppo d’accordo (colpa mia che me la prendo per niente, colpa sua che secondo me è un po’ cambiato)”. Secondo i legali, questo tipo di linguaggio riflette una normale conversazione privata tra amiche, senza alcuna rilevanza per la ricostruzione dei fatti.