
Il primo caso della variante Covid-19 denominata “Nimbus” (NB.1.8.1) è stato recentemente identificato in Italia, precisamente a Genova. La scoperta è avvenuta presso l’Ospedale Policlinico San Martino, dove un paziente di 69 anni, affetto da una patologia oncoematologica, è risultato positivo a questa nuova mutazione del virus SARS-CoV-2.
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Cosa sappiamo sulla variante Nimbus
Secondo il professor Giancarlo Icardi, coordinatore del laboratorio di Igiene regionale, l’emergere di questa variante non è motivo di allarme. Icardi ha sottolineato che, in un mondo globalizzato, la diffusione di nuove varianti è un fenomeno atteso e che la variante Nimbus ha già raggiunto una prevalenza del 12% a livello mondiale. Ha inoltre evidenziato l’importanza della sorveglianza epidemiologica per monitorare l’evoluzione della situazione e determinare se questa variante diventerà dominante o rimarrà minoritaria.
Parallelamente, il professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie Infettive del San Martino, ha riportato un caso di decesso a Genova attribuito a una polmonite causata da un’altra variante più diffusa del virus, che mostra una maggiore capacità di eludere la protezione offerta dai vaccini attuali. Bassetti ha sottolineato che, sebbene la situazione non sia motivo di panico, è fondamentale mantenere alta l’attenzione e continuare a monitorare l’evoluzione delle varianti.
Nonostante l’aumento dei casi, l’impatto sugli ospedali rimane limitato, con un incremento contenuto ma costante dei ricoveri, soprattutto tra le persone più anziane. La maggior parte delle infezioni decorre con sintomi simil-influenzali, spesso confusi con altre infezioni respiratorie, il che può portare a una sottodiagnosi dei casi.

In arrivo nuovi vaccini?
In questo contesto, l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha raccomandato l’aggiornamento dei vaccini anti-Covid per includere la protezione contro la variante JN.1, che ha superato la famiglia XBB diventando dominante a livello globale. Questa raccomandazione mira a mantenere l’efficacia dei vaccini mentre il virus continua a evolversi.
In Italia, le autorità sanitarie stanno valutando l’adozione di vaccini aggiornati per la campagna vaccinale autunnale. La vaccinazione è particolarmente raccomandata per le persone sopra i 60 anni, ospiti di strutture per lungodegenti, donne in gravidanza, operatori sanitari e persone con condizioni di salute che aumentano il rischio di complicanze da Covid-19.
Per proteggersi e proteggere gli altri, è importante adottare misure preventive come il frequente lavaggio delle mani, l’aerazione degli ambienti e l’uso di dispositivi di protezione individuale. Inoltre, è consigliabile monitorare la propria salute con strumenti adeguati.