
Di fronte a un conflitto che da mesi sta insanguinando la Striscia di Gaza, il Ministro della Difesa Guido Crosetto interviene pubblicamente con parole chiare e dure, rivolte direttamente alla leadership israeliana. In un’intervista rilasciata a Sky TG24 Live In Milano, il ministro ha espresso la posizione dell’Italia sul conflitto tra Israele e Hamas, sottolineando come l’azione militare di Tel Aviv stia superando ogni limite di sopportabilità umanitaria.
Leggi anche: Bianca Berlinguer mostra in diretta tv l’inferno di Gaza senza censure: è polemica
La denuncia non è solo morale, ma anche strategica: per Crosetto, la strada militare intrapresa dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu non solo è “inutile”, ma addirittura “dannosa”. Un giudizio netto, che si unisce agli appelli della comunità internazionale per un cambio di rotta.
Il peso della comunità internazionale
Secondo il ministro, le nazioni occidentali, l’Unione Europea, le Nazioni Unite e persino gli Stati Uniti stanno tentando di far capire a Netanyahu che l’attuale approccio militare non conduce alla pace e rischia invece di generare ulteriore instabilità. “Hamas è un’organizzazione terroristica che va eliminata per liberare non solo Israele ma anche la Palestina stessa”, ha dichiarato Crosetto. Tuttavia, ha insistito, non può esserci una lotta efficace al terrorismo senza distinguere tra miliziani armati e popolazione civile innocente.

La condanna del ministro italiano si focalizza soprattutto sulla sproporzione tra gli obiettivi dichiarati dell’azione militare e le sue conseguenze concrete. “Non è più tollerabile che ci sia una popolazione che nulla ha a che fare con Hamas e con i fatti di ottobre, che continui a subire questa drammatica situazione”, ha affermato con fermezza.
Le parole di Crosetto e il ruolo dell’Italia
Le parole di Crosetto segnano una presa di posizione chiara dell’Italia nel contesto di una guerra che continua a mietere vittime civili e ad allontanare ogni prospettiva di pace duratura. Il governo italiano, pur ribadendo il diritto di Israele alla difesa, pone un limite invalicabile: la tutela dei diritti umani e la protezione delle persone che non hanno responsabilità nei crimini perpetrati da Hamas.
Crosetto ha lasciato intendere che la presenza dell’organizzazione terroristica è una minaccia reale anche per i palestinesi stessi, che vivono da anni sotto il giogo di un potere che impedisce ogni prospettiva democratica. Tuttavia, è chiaro che, secondo il ministro, la soluzione non può passare per una guerra indiscriminata.
Una richiesta di responsabilità
Il messaggio rivolto a Netanyahu è dunque duplice: da un lato si riconosce la legittimità della difesa di Israele contro il terrorismo, dall’altro si chiede un radicale cambio di approccio per evitare che la guerra finisca per trasformarsi in una punizione collettiva.
Crosetto invita la comunità internazionale a non fermarsi all’indignazione, ma a esercitare una pressione politica concreta affinché Israele rispetti i principi del diritto internazionale e tuteli i civili. “Questa strategia non serve più a nessuno”, ha detto, concludendo un intervento che ha lasciato il segno.
In un conflitto che continua a spaccare l’opinione pubblica e a provocare lutti quotidiani, la voce del ministro della Difesa si unisce a quelle di altri leader europei nel chiedere a Israele di rivedere la propria condotta militare, ricordando che la pace non si costruisce sulla devastazione.