
“Basta infangare la memoria di Chiara”, dicono con voce rotta ma determinata i genitori della giovane uccisa a Garlasco nel 2007. Dopo l’ultima puntata del programma Le Iene, in cui si è rilanciata l’ipotesi — già smentita anni fa — di una presunta relazione di Chiara con un uomo adulto, la famiglia ha deciso di rompere il silenzio e dire con chiarezza che non intende più tollerare speculazioni. A parlare sono Giuseppe Poggi e sua moglie, madre della ragazza, con parole cariche di amarezza e indignazione: “Si continua a infangare la memoria di nostra figlia. È disgustoso. Squallido”, ha detto il padre.
Secondo Giuseppe Poggi, è intollerabile che a diciotto anni dal delitto si continui a costruire una narrazione fatta di sospetti, allusioni e false piste. “Nostra figlia era una ragazza pulita, semplice, senza misteri. Non aveva segreti, non aveva due telefoni, come ho sentito dire. E soprattutto non può difendersi”. Una frase, quest’ultima, che esprime tutto il dolore di un padre che vede la propria figlia messa ancora una volta al centro di un racconto che non le rende giustizia. “È giunto il momento di dire basta”, ha concluso con fermezza.

Anche la madre di Chiara ha voluto prendere parola, sottolineando quanto sia doloroso per un genitore vedere la propria figlia diventare oggetto di congetture mediatiche. “Tutti i figli sono belli, per tutti i genitori. La nostra Chiara era bella. Ma adesso si torna a parlarne solo per curiosità, solo per gossip”, ha detto. La donna ha ribadito con calma e determinazione che non ha nulla da nascondere: “Noi non abbiamo niente. Se vogliono fare altre indagini, le facciano pure. Ma per noi la verità è quella stabilita dalla sentenza della Cassazione”.
Nel 2015 la Corte di Cassazione ha confermato in via definitiva la condanna di Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara, per l’omicidio. Da allora, però, ciclicamente emergono nuove ipotesi o riemergono vecchie suggestioni già archiviate dagli inquirenti. Secondo la famiglia Poggi, queste “ricostruzioni alternative” non solo sono infondate, ma feriscono la dignità di Chiara e il loro diritto al silenzio. “Tirare in mezzo anche il fratello Massimo è solo gossip, solo curiosità morbosa. Non c’è niente da sapere”, ha detto la madre, visibilmente provata.

Il padre ha poi espresso tutto il disagio per la spettacolarizzazione di un dramma privato: “Non è accettabile che ogni volta che si parla di Chiara si insinui qualcosa. Non si ha rispetto per il dolore di una famiglia. E soprattutto per una ragazza che non può più raccontarsi, spiegare, chiarire”. Quello che ferisce, secondo Giuseppe Poggi, è la sensazione che Chiara venga trattata come un personaggio da fiction, e non come una persona reale, con una storia e una memoria da rispettare.
Per i genitori, l’unico punto fermo resta la verità giudiziaria. “Per noi vale quella sentenza. Non c’è altro. Non capiamo quale elemento nuovo possa metterla in discussione”, ribadisce la madre. L’intento della famiglia è ora quello di chiudere il cerchio mediatico, pur consapevoli che il clamore possa tornare. Ma, come ha detto ancora il padre, “è arrivato il momento di smettere. Di lasciarci in pace. Di lasciare in pace Chiara”.
Con l’aiuto dei legali, i Poggi stanno già muovendosi sul piano giudiziario per difendere l’onore della figlia. Ma più ancora della giustizia, a guidarli è il desiderio di proteggere il ricordo di Chiara da tutto ciò che, a distanza di quasi vent’anni, continua a sporcarne l’immagine. “Non è solo una questione legale. È una questione di rispetto. E Chiara — concludono — merita rispetto. Non calunnie”.