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Musk contro Trump, attacco durissimo alla legge di bilancio: “Un ripugnante abominio”

Pubblicato: 04/06/2025 07:44

La rottura tra Elon Musk e Donald Trump si consuma sul terreno del disegno di legge di bilancio, sostenuto dal presidente e bollato dal patron di Tesla e X come un “ripugnante abominio”. Il miliardario, che fino a poche settimane fa collaborava strettamente con l’ex presidente, ha pubblicamente preso le distanze dal provvedimento, con un messaggio diretto e polemico: “Mi dispiace, ma non ne posso più”.

“Questo enorme, scandaloso e clientelare disegno di legge di bilancio è un ripugnante abominio. Vergogna a chi l’ha votato”, ha scritto Musk sul suo social X, rompendo formalmente ogni alleanza con Trump sul piano politico ed economico. Il suo sfogo ha avuto un’ampia risonanza, ma la Casa Bianca ha subito fatto sapere che l’attacco non modifica la posizione del presidente.

A rispondere è stata Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, che ha confermato la linea di Trump: “È un disegno di legge fantastico e bellissimo e lui lo rispetta”. Il piano prevede il rinnovo di crediti d’imposta introdotti durante il primo mandato e destinati a scadere nel 2025. Sotto la spinta del presidente, il testo è già stato approvato dalla Camera dei Rappresentanti a fine maggio.

Ora il provvedimento entra nella fase più complessa: la maratona legislativa al Senato, dove si prevede un confronto serrato. Il nodo principale resta l’effetto sul deficit federale: secondo diversi analisti indipendenti, la misura potrebbe portare il disavanzo pubblico a crescere fino a 4mila miliardi di dollari nel prossimo decennio. Musk, in un’intervista a CBS News, aveva già anticipato le sue critiche: “Aumenta il deficit in modo irresponsabile”.

Nel frattempo, Trump rilancia la sua linea protezionista: nella notte ha firmato un decreto presidenziale che raddoppia i dazi doganali su acciaio e alluminio, passando dal 25% al 50%. Una mossa motivata con la necessità di “proteggere la sicurezza nazionale” e contrastare l’eccesso di produzione a basso costo proveniente dall’estero, in particolare da Cina e altri Paesi asiatici.

Secondo il presidente, questi nuovi dazi “saranno più efficaci nel difendere la competitività delle industrie statunitensi“, in due settori ritenuti strategici per l’economia americana. Ma la tensione con Musk segna un ulteriore segnale di frattura all’interno della nuova élite conservatrice, che fino a poco tempo fa sembrava compatta attorno alla figura di Trump.

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