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Pietro Ghislandi, morto l’attore, ventriloquo e comico per Drive In e Striscia la Notizia

Pubblicato: 04/06/2025 12:14
Pietro Ghislandi morto attore

È morto all’età di 68 anni Pietro Ghislandi, attore, comico e ventriloquo tra i più amati della scena italiana. La notizia è stata riportata da L’Eco di Bergamo, che ne ha ricordato con affetto la lunga carriera e la straordinaria capacità di unire comicità e dramma in interpretazioni sempre intense e personali. Da tempo combatteva con una malattia, che lo ha infine portato via, lasciando un vuoto profondo nel mondo dello spettacolo italiano.
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Dagli esordi come mimo al successo in tv

Nato e cresciuto in provincia di Bergamo, Ghislandi aveva iniziato la sua carriera come mimo e ventriloquo, portando in scena numeri che si distinguevano per originalità e tecnica. L’intuizione di portare sul piccolo schermo un’arte così particolare fu premiata quando, negli anni ’80, approdò al programma cult Drive In, dove il suo talento comico cominciò a farsi conoscere al grande pubblico.

A consolidare il suo successo arrivò poi la partecipazione a Striscia la Notizia, che lo consacrò come uno dei volti più noti della televisione italiana. Ma fu con il programma di Rai 1 Fantastico 7, condotto da Pippo Baudo, che Ghislandi raggiunse una popolarità travolgente, anche grazie al suo pupazzo Sergio, con cui creò un duo irresistibile e ironico, amatissimo da grandi e bambini.

Il passaggio al cinema e le collaborazioni prestigiose

Oltre alla televisione, Pietro Ghislandi ha dato prova della sua versatilità anche nel cinema, prendendo parte a numerosi film, alcuni dei quali diventati titoli di riferimento nel panorama italiano. Tra i più noti, si ricordano Muro di gomma di Marco Risi, I mitici – colpo gobbo a Milano di Carlo Vanzina, Vajont e Porzûs, entrambi diretti da Renzo Martinelli.

Ghislandi ha saputo ritagliarsi un ruolo speciale anche nel mondo del cinema comico, grazie all’amicizia e alla collaborazione con Leonardo Pieraccioni, che lo ha voluto in alcuni dei suoi più celebri film. Tra questi, Il principe e il pirata, Il paradiso all’improvviso, Ti amo in tutte le lingue del mondo e Professor Cenerentolo, dove Ghislandi interpreta il galeotto Pangrattato, riuscendo a fondere umorismo e tenerezza con la sua cifra stilistica inconfondibile.

Un artista delicato che ha lasciato il segno

Con la scomparsa di Pietro Ghislandi se ne va una figura rara nel panorama dello spettacolo italiano: un artista capace di emozionare con la leggerezza della comicità intelligente, senza mai rinunciare alla profondità. La sua capacità di far ridere senza ferire, di far pensare senza prediche, ha segnato una generazione e ha lasciato un’impronta duratura.

Molti lo ricordano anche per l’umanità con cui affrontava il suo mestiere: rispettoso del pubblico, sempre attento all’evoluzione del linguaggio televisivo, ma legato alla tradizione artigianale della ventriloquia, che ha saputo rinnovare e valorizzare nel corso degli anni.

Ghislandi è stato un ponte tra il cabaret di qualità, la televisione generalista e il cinema d’autore. La sua morte rappresenta non solo una perdita per chi lo conosceva e lo stimava, ma anche per tutto quel mondo dello spettacolo che oggi fatica a trovare figure tanto complete e generose.

Oggi l’Italia dice addio a un professionista autentico, che ha scelto sempre la strada del lavoro quotidiano, del talento discreto e dell’intelligenza affettuosa. Un uomo che ha fatto ridere, senza mai urlare. E che, anche nel silenzio della sua arte, ha lasciato un’eco profonda.

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Ultimo Aggiornamento: 04/06/2025 12:15

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