
È stata immobilizzata, violentata e picchiata all’interno di un’automobile in corsa, lungo la via Aurelia, nel tratto compreso tra Santa Marinella e Ladispoli, sul litorale a nord di Roma. È l’incubo vissuto da una giovane donna nella notte tra sabato 10 e domenica 11 maggio 2025. I responsabili sarebbero tre uomini: due l’avrebbero aggredita fisicamente e sessualmente mentre si trovavano con lei sui sedili posteriori; un terzo avrebbe continuato a guidare, ignorando le richieste d’aiuto della vittima e impedendole qualunque tentativo di fuga.
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L’aggressione è stata denunciata ai carabinieri di Santa Marinella, che hanno dato avvio alle indagini sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Civitavecchia. Gli elementi raccolti, insieme alla testimonianza della vittima e ai riscontri medici, hanno portato a un’ordinanza cautelare nei confronti di quattro persone.
Aggredita sui sedili posteriori mentre l’auto proseguiva la corsa
Secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, la giovane si trovava nell’abitacolo insieme a tre uomini. Due di loro le si sarebbero seduti accanto, bloccandola fisicamente, per poi costringerla a subire atti sessuali senza alcun consenso. La violenza sarebbe avvenuta mentre l’automobile percorreva la via Aurelia, rendendo impossibile per la vittima qualsiasi forma di reazione o di richiesta d’aiuto all’esterno.
A guidare il mezzo, un quarto uomo, che non avrebbe partecipato materialmente alla violenza ma che, continuando a condurre l’auto senza mai fermarsi né intervenire, ha impedito ogni possibilità di salvezza alla donna. Il suo comportamento è stato ritenuto dagli inquirenti parte integrante del disegno criminoso, e per questo anche lui è finito sotto indagine.

Lesioni e minacce lungo tutto il tragitto
Oltre alla violenza sessuale, i due uomini sui sedili posteriori avrebbero colpito ripetutamente la ragazza, procurandole lesioni fisiche gravi. La vittima è stata infatti minacciata, picchiata e insultata durante l’intero tragitto tra Santa Marinella e Ladispoli. Una volta lasciata a terra, la donna si è diretta in un ospedale della zona, dove i medici hanno riscontrato ecchimosi diffuse, la frattura delle ossa nasali e quella di una costola. La prognosi, stilata dai sanitari, è di almeno venti giorni.
I sanitari hanno anche segnalato l’accaduto alle forze dell’ordine, come previsto nei casi di violenza sessuale. Questo ha permesso ai carabinieri della stazione locale di attivarsi immediatamente, raccogliere elementi e trasmettere un’informativa dettagliata alla Procura.

Misure cautelari: tre in carcere, uno ai domiciliari
A seguito delle indagini preliminari, la Procura ha chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti dei quattro uomini coinvolti. Per tre di loro è stato disposto il trasferimento in carcere. Il quarto è stato invece posto agli arresti domiciliari, in relazione a un ruolo ritenuto meno attivo ma comunque partecipe della violenza.
Le accuse mosse sono pesantissime: violenza sessuale di gruppo e lesioni personali aggravate, con l’aggravante della condizione di estrema vulnerabilità della vittima e della particolare efferatezza dell’aggressione.
L’indagine, ancora in corso, punta ora ad accertare ogni dettaglio utile a definire con precisione la dinamica e i ruoli ricoperti da ciascun indagato. Ma il quadro accusatorio, già in questa fase, appare gravemente compromettente per i responsabili, che dovranno rispondere in tribunale di un’aggressione che ha sconvolto la comunità locale e rilanciato l’allarme sulla violenza di genere.