
Con l’accusa di turbata libertà degli incanti e falso ideologico, i carabinieri hanno arrestato il sindaco di Resuttano, piccolo comune in provincia di Caltanissetta. A finire ai domiciliari è stato Rosario Carapezza, primo cittadino già noto alla cronaca giudiziaria per una precedente vicenda da cui era però uscito assolto nel 2023.
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L’indagine, condotta dalla Procura di Caltanissetta, ruota attorno alla gestione di alcuni appalti pubblici. Le autorità ipotizzano irregolarità nei procedimenti di assegnazione, finalizzate a favorire soggetti predeterminati in violazione dei principi di imparzialità e trasparenza. Al centro delle contestazioni, ci sarebbe un presunto meccanismo di pilotaggio delle gare.
Coinvolti anche tecnici comunali e imprenditori
Oltre al sindaco, risultano coinvolti nell’inchiesta anche il capo dell’ufficio tecnico del Comune e due impiegati dello stesso settore. Per loro, almeno per il momento, non sono scattate misure restrittive. Gli investigatori stanno approfondendo il ruolo svolto da ciascuno all’interno della catena decisionale che avrebbe portato all’assegnazione irregolare degli appalti.
Nel fascicolo compaiono anche i nomi di alcuni imprenditori e liberi professionisti, la cui posizione è ora al vaglio degli inquirenti. Le indagini mirano a chiarire se vi siano stati accordi sottobanco tra pubblico e privato per manipolare le procedure di gara, un’ipotesi che – se confermata – potrebbe configurare una rete strutturata di illeciti amministrativi.

Il precedente per corruzione elettorale
Il nome di Rosario Carapezza non è nuovo alla cronaca giudiziaria. Nel 2023 era stato infatti assolto dall’accusa di corruzione elettorale in un altro procedimento che aveva acceso i riflettori sulla vita politica del comune nisseno. L’attuale arresto rappresenta dunque un nuovo colpo per la sua carriera amministrativa e apre un ulteriore fronte giudiziario.
Secondo quanto emerso finora, la turbata libertà degli incanti contestata riguarda l’interferenza nelle gare d’appalto, mentre il reato di falso ideologico si riferisce alla presunta alterazione di atti ufficiali volti a legittimare formalmente l’esito delle procedure.

Le indagini proseguono
L’indagine è tuttora in corso. Gli inquirenti stanno passando al vaglio la documentazione sequestrata durante le perquisizioni e ascoltando i primi testimoni. L’obiettivo è ricostruire l’esatta dinamica degli episodi contestati e verificare eventuali responsabilità anche da parte di altri soggetti.
Nel frattempo, il Comune di Resuttano si trova a dover affrontare un momento di forte tensione istituzionale, con il sindaco agli arresti domiciliari e l’intero apparato amministrativo sotto la lente della magistratura. Resta da capire quali ripercussioni avrà questa vicenda sulla normale attività dell’ente e, più in generale, sulla fiducia dei cittadini nelle istituzioni locali.