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Trump-Musk, guerra a tutto campo: “È nei file di Epstein”. Lo scontro può finire malissimo

Pubblicato: 05/06/2025 22:15

Un post. Un’accusa. Un crollo in Borsa. E una minaccia che sembra un avvertimento. Lo scontro esploso tra Donald Trump e Elon Musk è ormai fuori controllo, un duello che si consuma a colpi di tweet e dichiarazioni pubbliche, con un crescendo che rischia di scatenare una guerra interna all’establishment americano di proporzioni imprevedibili. Il punto di non ritorno potrebbe essere stato toccato con una sola frase: “Trump è nei file di Epstein”. Una bomba sganciata da Musk, che promette: “La verità verrà a galla”.

Cosa sono i file di Epstein

I cosiddetti “Epstein files” sono una mole di documenti, testimonianze, elenchi e materiali giudiziari legati all’inchiesta sul miliardario Jeffrey Epstein, morto suicida in carcere nel 2019 mentre era in attesa di processo per traffico sessuale di minori. Nell’immaginario pubblico sono ormai diventati il simbolo del potere corrotto, una lista segreta di frequentatori dell’isola privata di Epstein, uomini di altissimo profilo — politici, imprenditori, star — coinvolti o vicini alle sue attività.

Nei mesi scorsi parte del materiale è stato desecretato, ma molti nomi restano coperti. Più volte si è parlato di un possibile coinvolgimento di Trump, vecchio conoscente di Epstein, senza però prove emerse ufficialmente. Finora. Perché Musk, minacciando di “sganciare la bomba”, lascia intendere di essere in possesso di qualcosa di concreto. Se davvero intende pubblicarlo, potrebbe aprirsi un baratro.

Intanto Elon Musk non si ferma e alimenta ancora di più la crisi con Trump. L’uomo di Tesla ha ripostato su X il commento di un utente che nello scontro tra lui e Trump scommette su Elon e afferma che “Trump dovrebbe essere sottoposto a impeachment e sostituito da JD Vance”. Yes”, ha aggiunto Trump. In un altro post ha invece minacciato: “Alla luce della dichiarazione del presidente sulla cancellazione dei miei contratti governativi, SpaceX inizierà immediatamente a dismettere la sua navicella spaziale Dragon”. La navicella spaziale Dragon sviluppata da SpaceX serve per il trasporto di merci e di equipaggi sulla Stazione Spaziale Internazionale (Iss).

Uno scontro economico, politico, personale

Tutto nasce da una divergenza politica sul disegno di legge per la spesa federale promosso da Trump e votato dal Congresso in tempi lampo. Musk ha criticato duramente il testo, accusando il presidente di ingratitudine dopo averlo sostenuto durante la campagna elettorale. Trump ha replicato da Truth Social che Musk sarebbe “impazzito” e che lui stesso ha deciso di escluderlo dai benefici governativi: sussidi, contratti pubblici, incentivi all’auto elettrica. Il risultato è stato un crollo dell’8% delle azioni Tesla, seguito da un clamoroso sondaggio lanciato da Musk: “È il momento di fondare un nuovo partito politico che rappresenti l’80% delle persone al centro?”. Un attacco diretto all’asse bipolare americano.

Lo spettro della guerra civile politica

A questo punto non si tratta più solo di economia o potere. Si tratta di sopravvivenza politica. Musk, outsider visionario con milioni di seguaci e un potere mediatico senza precedenti, si candida a diventare l’antagonista interno di Trump, proprio mentre l’ex presidente si prepara alla rielezione. E lancia una sfida che può spaccare il partito repubblicano, polarizzare l’opinione pubblica e rimescolare gli equilibri della politica americana.

Il sospetto è che entrambi abbiano dossier riservati. Musk insinua che Trump sia coinvolto nello scandalo Epstein. Trump risponde attaccando i fondi e le aziende di Musk. E intanto si accumulano dichiarazioni al vetriolo, vecchi tweet rilanciati, frasi del passato usate come armi, in un duello che ricorda le campagne elettorali più feroci, ma con un’arma in più: la minaccia della distruzione reputazionale totale.

Se la bomba esplode

Se Musk pubblicasse davvero prove compromettenti legate ai file di Epstein, il colpo non riguarderebbe solo Trump. Verrebbero coinvolti altri nomi, altri poteri, e la macchina della giustizia americana dovrebbe reagire. Il rischio è di vedere crollare la fiducia nei vertici istituzionali, mentre il paese si trova già spaccato da anni di polarizzazione, guerre culturali, e instabilità sociale.

Il rischio, concreto, è l’esplosione simultanea di tutte le contraddizioni americane: il partito repubblicano imploso, il deep state sotto assedio, Musk leader di una nuova forza populista trasversale, e la battaglia per la presidenza del 2028 completamente riscritta. Ma anche lo scenario peggiore: un’escalation che può sfociare in persecuzioni incrociate, arresti, processi-show, e vendette pubbliche o private. Con le elezioni vicine, e un’America sotto pressione esterna (Russia, Cina, Iran), una guerra intestina ora sarebbe letale.

L’impressione: sta per succedere qualcosa di irreversibile

In questo momento, Trump e Musk non si stanno solo insultando. Stanno misurando la propria forza. Entrambi sono circondati da fedelissimi pronti a tutto. Entrambi hanno accesso a informazioni che possono distruggere carriere, vite, imperi. La differenza è che stavolta uno dei due ha già annunciato l’intenzione di premere il pulsante. E l’altro ha tutto l’interesse a impedirglielo.

Se non interviene una forma di mediazione o di contenimento, ciò che stiamo osservando non è uno scontro tra due ego, ma l’inizio di una guerra totale tra due visioni del potere. E chi sarà coinvolto — direttamente o indirettamente — potrebbe non avere via di uscita.

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Ultimo Aggiornamento: 05/06/2025 23:26

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