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“Ho ucciso anche un’altra donna”. Denisa, l’orribile confessione del killer: era scomparsa da mesi

Pubblicato: 05/06/2025 16:55

Maria Denisa Paun, conosciuta anche come Denisa Adas dal cognome dell’ex marito, è morta nella notte tra il 15 e il 16 maggio, poche ore dopo essere scomparsa. A togliere la vita alla 28enne romena è stato Vasile Frumuzache, 32 anni, anche lui romeno, residente a Monsummano Terme (Pistoia) e impiegato come guardia giurata. L’uomo ha ammesso di averla strangolata, decapitata e di aver trasportato il corpo in una valigia fino a una zona isolata di campagna, dove lo ha abbandonato tra i rovi.

Durante l’interrogatorio con i carabinieri e il procuratore della Repubblica di Prato, Luca Tescaroli, Frumuzache ha dichiarato: «Mi ha ricattato, e l’ho uccisa. Ho fatto tutto da solo». Il delitto è avvenuto dopo un rapporto sessuale a pagamento avvenuto nella stanza del residence in cui la vittima soggiornava a Prato. Dopo l’omicidio, il killer ha cercato di far sparire ogni traccia, occultando il cadavere e distruggendo parte dei resti. Dall’interrigatorio è emerso l’orrore nell’orrore: un anno fa, aveva ucciso un’altra donna.


L’uomo, difeso dall’avvocato Diego Capano, ha confessato il delitto e durante le ispezioni nei pressi di casa sua (dove mercoledì era stata rinvenuta la testa carbonizzata di Denisa), i carabinieri hanno scoperto un’auto che corrisponde a quella di un’altra giovane, sparita nei mesi scorsi: Ana Maria Andrei, scomparsa il primo agosto 2024, anche lei escort come Denisa. Alla richiesta di spiegazioni, l’uomo ha confessato di averla accoltellata e di aver abbandonato il corpo nello stesso campo dove è stata ritrovata Denisa. “Ha provato a scappare e l’ho accoltellata” ha raccontato l’uomo.

Una traiettoria inquietante, quella presa dalle indagini della procura di Prato e dei carabinieri. Vista la ferocia del delitto e la freddezza mostrata dal killer (il corpo era stato decapitato nel residence, dentro a un sacco di plastica per non lasciare macchie di sangue), gli investigatori avevano da subito nutrito dubbi sul movente indicato nel corso dell’interrogatorio: “Mi ha ricattato chiedendomi 10 mila euro – le sue parole – diceva che avrebbe raccontato a mia moglie del nostro incontro. L’ho strangolata”.

Sui social, Frumuzache si presentava come un padre e marito amorevole, sempre sorridente nelle foto con la moglie e i due figli. Una vita di facciata, costruita insieme alla compagna sin da giovanissimi. Dietro quell’immagine di normalità si celava però un assassino spietato, capace di eseguire un piano brutale con lucidità agghiacciante.

Un particolare inquietante emerge da un vecchio post del 2018: un meme pubblicato da Frumuzache recita «Quando entra su WhatsApp e non visualizza la chat, e inizi a pianificare un omicidio». Una frase che oggi appare come un presagio macabro. Il killer ha ammesso di aver decapitato la vittima nella stanza, inserendo la testa in un sacco della spazzatura poi chiuso nella valigia nera insieme al corpo, prima di caricarla in auto.

Nella confessione, Frumuzache ha spiegato anche di aver bruciato la testa e la valigia nel giardino di casa, utilizzando benzina e legna per favorire la combustione. Nei luoghi da lui indicati gli investigatori hanno già trovato riscontri compatibili, ora oggetto di analisi forensi. L’uomo è stato arrestato con le accuse di omicidio volontario e occultamento di cadavere.

Le indagini proseguono per verificare ogni dettaglio del racconto del reo confesso. Nel frattempo, la famiglia di Maria Denisa Paun e la comunità romena sono sotto shock per un delitto efferato e calcolato, che ha distrutto la vita di una giovane donna e infranto il cuore dei suoi cari.

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Ultimo Aggiornamento: 05/06/2025 17:03

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