
Un uomo anziano stava passeggiando tranquillamente con il suo cane in un parco quando è stato brutalmente aggredito da un ragazzo molto più giovane. L’episodio si è trasformato in una tragedia inspiegabile, motivata solo dal desiderio del ragazzo di “fare colpo” su una coetanea. Un’aggressione vigliacca, senza senso, documentata con un telefono cellulare mentre la vittima veniva colpita a terra.
Il crimine ha scosso profondamente l’opinione pubblica per la crudeltà dei gesti e l’età dei protagonisti. L’autore della violenza aveva solo 14 anni, mentre la ragazza che lo incitava e lo riprendeva con il telefono ne aveva appena 12. Un atto gratuito e crudele che ha sollevato interrogativi sulla responsabilità penale dei minori e sul ruolo dei social nella spettacolarizzazione della violenza.
È accaduto nel Regno Unito, nel Franklin Park di Braunstone Town, una piccola località vicino a Leicester. La vittima era Bhim Kohli, 80 anni, colpito a calci e schiaffi mentre passeggiava con il suo cane, a pochi metri da casa. Il ragazzo, identificato come D1, ha insultato l’uomo con frasi razziste, mentre la ragazzina (D2) lo incoraggiava ridendo e filmando l’intera scena con il cellulare.

Entrambi sono stati giudicati colpevoli di omicidio colposo lo scorso aprile. Il tribunale ha distinto tra il ruolo attivo del ragazzo – che ha fisicamente aggredito Kohli – e quello più passivo della ragazza, che ha ripreso la scena senza intervenire. Durante il processo, D1 ha negato l’intenzione di uccidere, affermando di essere caduto accidentalmente sulla vittima, ma le immagini parlano di un’aggressione deliberata e prolungata.
Oggi, la sentenza. Il ragazzo è stato condannato a sette anni di carcere, mentre la ragazza dovrà affrontare tre anni di riabilitazione in comunità. Il giudice ha definito l’attacco come “particolarmente codardo” ma ha escluso la premeditazione o motivazioni legate all’origine indiana della vittima. Tuttavia, il clima di derisione e il linguaggio utilizzato rendono evidente il disprezzo con cui è stata compiuta l’aggressione.

L’Alta Corte di Leicester ha sottolineato come il movente – fare colpo su una ragazza – aggiunga ulteriore gravità al gesto, rendendo la violenza ancora più assurda e incomprensibile. L’uso del telefono per immortalare la scena è stato considerato un aggravante morale e simbolico: Kohli è stato non solo aggredito, ma umiliato, ridotto a un oggetto di spettacolo.
Nel corso del processo, sono stati mostrati diversi video: in uno si vede l’anziano crollare a terra, ormai inerme, mentre i ragazzi ridono e continuano a filmare. Nessun gesto di soccorso, nessun rimorso: solo una macabra esibizione di potere e crudeltà. Kohli è morto poco dopo, senza aver avuto nemmeno il tempo di chiedere aiuto.
Il caso ha scatenato un ampio dibattito nel Regno Unito sull’educazione dei giovani, sulla sicurezza degli anziani nei luoghi pubblici e sul ruolo dei dispositivi digitali nella diffusione di comportamenti violenti. La speranza è che tragedie simili possano servire da monito, affinché episodi tanto ingiustificabili non si ripetano più.