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Meloni e il referendum: “Ai seggi per rispetto ma l’astensione è un diritto”

Pubblicato: 05/06/2025 19:47

«Perché ho scelto di dire che andrò al seggio ma non ritirerò la scheda? Banalmente, perché sono presidente del Consiglio e penso sia giusto dare un segnale di rispetto nei confronti delle urne e dell’istituto referendario». Così la premier Giorgia Meloni, intervenuta alla seconda edizione de Il giorno de La Verità, a Palazzo Brancaccio, a Roma. La presidente del Consiglio ha poi aggiunto: «Non condivido i contenuti dei referendum e, come sempre nella storia della nazione, quando non si condividono c’è anche l’opzione dell’astensione. Come ci insegna un partito serio in Italia, non votare al referendum è un mio diritto, è un diritto di tutti, dei lavoratori e non».

Meloni ha insistito sulla legittimità della scelta: «Bisogna essere seri: nella storia della Repubblica italiana tutti i partiti hanno fatto campagne per l’astensione quando non condividevano i quesiti referendari. I diritti valgono per tutti». Il messaggio è chiaro: l’astensione non rappresenta disinteresse, ma una forma di dissenso politico legittimo.

Rispondendo poi alle indiscrezioni sulla riunione di governo, la premier ha smentito ogni tensione interna: «Non c’è stato alcuno screzio, nessuno bacchettava nessuno. Non sono una maestra, sono fiera dei miei ministri, fiera del lavoro di Salvini in un ministero complesso e di quello di Tajani in un momento internazionale altrettanto delicato».

Guardando alle prossime elezioni regionali d’autunno, Meloni si dice ottimista: «Contiamo in un risultato positivo. Si vota in cinque regioni, e se dovessimo calcolare questo come un metro oggettivo di dove è la maggioranza degli italiani, mi corre l’obbligo di ricordare che, da inizio legislatura, attualmente siamo 11 a 3. Faremo del nostro meglio per presentare candidati credibili, autorevoli e vincenti. Ma non sarà comunque un elemento dirimente per la tenuta della legislatura».

Sul fronte internazionale, Meloni ha respinto l’idea che l’Italia sia subordinata agli altri grandi Paesi europei: «Non siamo un junior partner di Francia e Germania. Io sono più ambiziosa. Il peso dell’Italia è riconosciuto all’estero. Con la Francia lavoriamo insieme, ho un buon rapporto con il cancelliere Merz, ma l’Italia deve rivendicare la propria autonomia. Non facciamo la ruota di scorta. Gli altri possono continuare a dire che l’Italia è isolata, se questo li fa sentire meglio…».

Infine, sulla drammatica situazione in Medio Oriente, Meloni ha lanciato un appello: «La risposta di Israele ha assunto contorni inaccettabili e deve fermarsi immediatamente, tutelando la popolazione civile». Ha ricordato anche il ruolo dell’Italia nel sostenere i civili: «Siamo tra i Paesi che più hanno aiutato la popolazione di Gaza, con i fatti, e grazie al dialogo costante con il governo israeliano».

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