
«A volte, quando due bambini si picchiano, bisogna lasciarli fare». Con questa controversa analogia, Donald Trump ha commentato il conflitto in corso tra Russia e Ucraina. Secondo l’ex presidente – e attuale candidato per un secondo mandato – Mosca e Kiev devono “continuare a combattere per capire che la guerra è una strada senza uscita”. Poi ha aggiunto: «Ho detto al presidente Putin: forse devi continuare a combattere e soffrire molto prima di riuscire a fermarti. Lo vedete nell’hockey: quando c’è una rissa, gli arbitri lasciano fare per qualche secondo…».
Trump ha pronunciato queste parole durante l’incontro alla Casa Bianca con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, ricevendolo nella consueta cornice della Sala Ovale. In un incontro con la stampa, l’ex presidente ha affrontato numerosi temi di attualità: dalla guerra in Ucraina e in Medio Oriente ai rapporti con la Cina, dal caso Harvard alla questione dei visti, fino ai dazi e alla disputa personale con Elon Musk.

A proposito di quest’ultimo, Trump ha replicato alle critiche mosse dal patron di Tesla e SpaceX al nuovo disegno di legge su tagli e spesa. «Non so se avremo ancora una grande relazione», ha ammesso il presidente, attribuendo l’irritazione di Musk alla decisione del governo di revocare il mandato per le auto elettriche, cioè gli incentivi pubblici all’acquisto di veicoli a zero emissioni.
Il tycoon ha ricordato anche un episodio recente che avrebbe contribuito al deterioramento dei rapporti: «Ho detto no all’uomo di Musk alla NASA». Un rifiuto che, secondo Trump, avrebbe ulteriormente infastidito il miliardario sudafricano. «Forse se ne farà una ragione», ha chiosato con sarcasmo.

Sul piano personale, però, Trump ha mostrato un atteggiamento più conciliatorio. Ha detto di essere rimasto «sorpreso» e «molto deluso» per la scelta di Musk di dimettersi dal Dipartimento per l’Efficienza Governativa (chiamato in gergo “Doge”), un organo consultivo voluto da Trump stesso per ridurre sprechi e burocrazia. «Stava facendo un buon lavoro. Sono sicuro che questo posto gli manchi», ha commentato.
Nonostante l’attacco politico, Trump ha ribadito che il loro è stato «un rapporto grandioso», almeno fino a poco tempo fa. Ma le divergenze sulla legge di bilancio sembrano aver scavato un solco profondo. Musk, dal canto suo, aveva definito il provvedimento «una mossa miope» e, proprio pochi giorni fa, durante la sua cerimonia d’addio alla Casa Bianca, aveva rilanciato le sue critiche contro l’amministrazione.
La frattura tra i due rappresenta un segnale significativo anche sul piano elettorale, vista l’influenza che entrambi esercitano su settori chiave dell’economia e dell’opinione pubblica americana. Se e come si ricomporrà questo scontro, resta una delle incognite dei prossimi mesi.