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Spara alla moglie, poi il gesto estremo: tragedia in Italia, li hanno trovati così

Pubblicato: 06/06/2025 08:18

Ancora una tragedia orribile in Italia, ancora una volta l’orrore è andato in scena tra le mura di casa. E purtroppo, come già accaduto nei giorni scorsi in due vicende analoghe, il bilancio è stato drammatico: due persone sono state trovate prive di vita dagli agenti, che stando alle prime indiscrezioni sarebbero stati allertati dai vicini.

Uno sparo ha infatti improvvisamente squarciato il silenzio. Poi un secondo, a pochi secondi di distanza. Chi ha sentito quei rumori inequivocabili ha subito dato l’allarme ma purtroppo quando la polizia è arrivata sul posto era ormai troppo tardi.

La tragedia si è consumata nel tardo pomeriggio di oggi, 5 giugno, in val Seriana, all’interno dell’appartamento della coppia al civico 53 di via Fanti. Rubens Bertocchi, 55 anni, ha sparato alla moglie Elena Belloli, 51 anni, colpendola al petto con una pistola legalmente detenuta. Subito dopo, l’uomo si è tolto la vita.

La coppia aveva due figli, uno di vent’anni e uno minorenne, entrambi assenti al momento del delitto. Bertocchi lavorava come portinaio, mentre Belloli era impiegata in uno studio professionale. Secondo una prima ricostruzione, il movente sarebbe legato alla gelosia: l’uomo sospettava che la moglie avesse una relazione extraconiugale. Poco prima del gesto, Bertocchi ha inviato un messaggio a una persona vicina alla vittima, annunciando il suo piano.

Insieme ne avevano passate tante: due gravi malattie di lui, la chiusura del negozio di famiglia dopo tanti anni di attività. Vivevano insieme nel blocco di abitazioni di via Fanti, al pianterreno c’era stato per molti anni il negozio di famiglia, gli «Alimentari Bertocchi» che era stato aperto dal padre di Rubens, e che lui aveva ereditato alla sua morte. La piccola attività non era riuscita a sopravvivere alla pandemia e l’uomo era stato costretto a chiudere. Anche perché aveva avuto, una dopo l’altra, due gravi malattie. Aveva poi trovato un altro lavoro come custode.

Lei, diplomata all’Istituto Natta di Bergamo, lavorava nello studio di un ingegnere del paese ed era una grande tifosa dell’Inter con la cui maglia si faceva fotografare. I vicini di casa la vedevano spesso di primo mattino accompagnare il figlio minore alla vicina scuola, e solo mercoledì aveva partecipato alla pizzata di fine anno scolastico con le altre famiglie.

Secondo le prime indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Clusone, sarebbe stata proprio la convinzione che la moglie lo tradisse a fare scatenare la furia di Rubens Bertocchi. Qualche anno fa, per un breve periodo, era andato a sparare a un poligono di tiro, e anche se ormai aveva smesso di frequentarlo, in casa gli era rimasta una pistola calibro 22 regolarmente denunciata per uso sportivo. Ed è con quella pistola in pugno che ha affrontato la donna.

Insieme ai rilievi, coordinati dal pm Giampiero Golluccio, sono subito iniziate le perquisizioni per cercare di risalire al movente di ciò che è accaduto. È stato esaminato il cellulare con il messaggio e sono stati trovati degli indizi che hanno permesso di individuare nella gelosia il probabile movente. «È incredibile — ha detto il sindaco Edilio Moreni —. È una famiglia che conoscevamo tutti, loro, i genitori, i parenti, gente normale. Incredibile che sia successo a gente come loro». In serata i corpi senza vita di marito e moglie sono stati trasferiti al Papa Giovanni per gli esami autoptici.

La reazione della comunità

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