
Fratelli d’Italia apre alla possibilità di discutere il tema del terzo mandato per i governatori regionali, ma chiede che la questione venga trattata in un’ottica nazionale, e non lasciata all’iniziativa dei singoli territori. È quanto ha spiegato il responsabile dell’organizzazione del partito, Giovanni Donzelli, al termine dell’esecutivo riunitosi nella sede di via della Scrofa, a Roma.
“Non abbiamo preclusioni ideologiche – ha detto Donzelli – purché la proposta arrivi in maniera strutturata dalle Regioni. Quello che riteniamo sbagliato è che ogni Regione decida autonomamente. Serve un quadro normativo comune, frutto di una riflessione ampia sull’equilibrio tra poteri”.

Alla domanda se la discussione sul terzo mandato possa avviarsi prima delle elezioni regionali d’autunno, Donzelli ha risposto con cautela: “Finora non c’è stata una richiesta formale dalle Regioni. Se e quando arriverà attraverso un documento condiviso, ad esempio dalla Conferenza delle Regioni, ci confronteremo sui tempi e i contenuti”.
Secondo l’esponente di Fdi, il dibattito deve essere affrontato “in maniera seria e generale”, senza farsi condizionare da singoli casi. “Non si tratta di rispondere a contingenze politiche, ma di stabilire un principio chiaro e valido per tutti”, ha precisato.

Donzelli ha poi commentato l’approccio del partito in vista delle prossime consultazioni regionali, sottolineando che Fdi punterà a candidati “di valore e rappresentativi” senza rivendicazioni forzate: “Non vogliamo piantare bandierine nei territori. L’obiettivo è individuare la figura più adatta per ogni Regione”.
“Anche i nostri alleati, che oggi governano più Regioni di noi, faranno la loro parte con responsabilità”, ha aggiunto. “Fdi non si metterà a fare il gioco del Cencelli e ci auguriamo che anche gli altri partiti della coalizione seguano la stessa linea”.
L’esecutivo del partito guidato da Giorgia Meloni ha ribadito l’intenzione di mantenere un approccio pragmatico e coeso in vista delle prossime sfide elettorali, concentrandosi su programmi e leadership locali, senza alimentare tensioni nella maggioranza.