
C’era un silenzio strano, irreale, rotto solo dal crepitare delle travi annerite e da un odore acre che impregnava l’aria. I vicoli del centro storico, abituati al passo lento degli anziani e al rumore dei passi sul selciato, sembravano trattenere il respiro. Il fuoco aveva ormai divorato tutto. Dalla casa vicino al parco del castello sabaudo si alzava ancora un filo di fumo, sottile come un’eco lontana.
Nessuno parlava, solo sguardi bassi e qualche voce trattenuta. La casa era di lei, della signora che tutti conoscevano, che ogni mattina apriva le imposte con un gesto lento ma puntuale. Oggi le imposte erano rimaste chiuse, e quando le fiamme sono comparse nessuno ha avuto il tempo di capire. Il fuoco è stato notato nel pomeriggio, e solo allora qualcuno ha lanciato l’allarme.

Nel tardo pomeriggio di giovedì, un violento incendio è divampato nel centro storico di Govone, in provincia di Cuneo, a pochi passi dal celebre castello sabaudo. Il corpo della vittima, una donna ultraottantenne, è stato rinvenuto solo in serata dai vigili del fuoco, sotto il tetto crollato a causa delle fiamme. L’anziana viveva sola nell’abitazione e non ha avuto il tempo di mettersi in salvo.

Intervento da quattro province
Le operazioni di spegnimento e messa in sicurezza sono state particolarmente complesse: sul posto sono intervenute squadre dei vigili del fuoco dai comandi di Cuneo e Asti, dal distaccamento di Alba e con il supporto dei volontari di Santo Stefano Belbo. L’edificio, di antica costruzione, ha ceduto rapidamente, rendendo difficile l’accesso ai locali interni.
Le cause dell’incendio sono ora al vaglio dei carabinieri e dei tecnici dei vigili del fuoco, che stanno conducendo i primi accertamenti. Al momento, l’ipotesi accidentale resta la più probabile, ma non si esclude un corto circuito o altre dinamiche legate a impianti vecchi o malfunzionanti.
Govone, noto per la sua atmosfera tranquilla e il patrimonio storico, si ritrova ora a fare i conti con una tragedia domestica che ha lasciato il paese in stato di commozione. L’abitazione, completamente devastata, è stata dichiarata inagibile. Resta il dolore per una vita spezzata e per un vuoto difficile da colmare nel cuore del borgo.