
Minacce, botte e un coltello alla gola. Così, secondo la Procura, Lorenzo V., 36 anni, residente a Grugliasco (Torino) ed ex concorrente del programma televisivo Amici, avrebbe trasformato la relazione con la compagna in un incubo. Frasi agghiaccianti, come «Sarai la nuova Giulia», pronunciate durante i momenti più violenti, riecheggiano nel racconto dell’ex partner, riferendosi alla tragica uccisione di Giulia Cecchettin. Per questi fatti, l’uomo è oggi a processo con l’accusa di maltrattamenti aggravati, alcuni dei quali commessi davanti alla figlia, all’epoca dei fatti di appena tre anni.
L’arresto risale allo scorso novembre, quando una notte avrebbe colpito la donna con un pugno al volto e poi cercato di strangolarla, stringendole le mani al collo. Il racconto, contenuto nel verbale firmato dai carabinieri e poi trasmesso alla Procura, ha fatto scattare una misura cautelare. L’uomo è stato inizialmente detenuto in carcere, su richiesta della pm Barbara Badellino, ma la custodia è stata poi alleggerita agli arresti domiciliari, come stabilito dal giudice per le indagini preliminari, su istanza del difensore Roberto Saraniti.

La presunta vittima, 30 anni, difesa dall’avvocata Gabriella Boero, è stata ascoltata in aula il 5 giugno davanti al collegio presieduto dalla giudice Elisabetta Chinaglia, con a latere Costanza Goria e Stefania Bruno. Nel corso della sua deposizione ha tracciato un quadro ancora più ampio delle violenze subite, aggiungendo episodi mai emersi prima nel fascicolo dell’inchiesta. Le prime avvisaglie, ha raccontato, sarebbero iniziate già nel 2021, con atti di controllo ossessivo, danneggiamenti al cellulare e frequenti esplosioni di gelosia.
Secondo quanto riportato agli inquirenti, le aggressioni comprendevano insulti, schiaffi, pugni alla testa e una lunga sequenza di minacce, anche dopo la fine della convivenza nel 2022. In quell’occasione, Lorenzo V. avrebbe detto alla donna che «l’avrebbe ammazzata» e che «un incidente può sempre capitare», accennando perfino alla possibilità di manomettere la sua auto. Un’escalation che, secondo l’accusa, dimostrerebbe una condotta sistematica e reiterata di violenza domestica.

Il passato giudiziario dell’uomo non è privo di precedenti. Nell’ottobre 2014, era stato arrestato dai carabinieri di Moncalieri per detenzione di droga, dopo essere stato trovato con 30 dosi di hashish, altrettante di marijuana e una pianta di cannabis. In un altro procedimento, è stato condannato per violenza sessuale, sebbene nel contesto di “minore gravità”, come riconosciuto dal giudice dell’epoca, in un caso sollevato da un’altra giovane donna.
Il processo in corso dovrà accertare la fondatezza delle accuse, in particolare la natura aggravata dei maltrattamenti, proprio per la presenza della figlia durante alcune violenze. Il tribunale valuterà anche se i nuovi elementi emersi dalla deposizione della vittima possano portare a ulteriori contestazioni nei confronti dell’imputato. La prossima udienza è attesa nelle prossime settimane, mentre l’uomo resta sottoposto alla misura restrittiva presso il proprio domicilio.