
Nuove regole per i voli aerei, nuovo caos totale nei cieli del mondo e negli aeroporti. A partire dal 2025 cambiano alcune cose per chi viaggia in aereo. Dopo oltre vent’anni, l’Unione Europea rivede i diritti dei passeggeri aerei, introducendo modifiche significative: le nuove regole puntano a uniformare le procedure in tutta Europa, ma secondo le associazioni dei consumatori si tratta di un passo indietro. Bruxelles è infatti intervenuta sul sistema di indennizzi in caso di ritardi, cancellazioni o disagi nei voli. I nuovi limiti e procedure potrebbero penalizzare però molti passeggeri, mentre le compagnie aeree esprimono insoddisfazione. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
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Cosa cambia con la riforma dei diritti dei passeggeri aerei
Attualmente, i rimborsi variano tra i 250 e i 600 euro in base alla distanza del volo. Come spiega Il Messaggero, con la riforma, il rimborso scatterà solo per ritardi superiori a 4 ore, e in alcuni casi anche 6 o 9 ore, con indennizzi che partono da 300 euro fino a un massimo di 500 euro. Le nuove soglie rischiano di escludere dalla compensazione la maggior parte dei passeggeri: i ritardi più comuni, tra le 2 e le 4 ore, non daranno più diritto al rimborso. Tra le principali novità c’è l’introduzione di un modulo di rimborso online, che sarà fornito direttamente ai passeggeri in caso di disagi. Tuttavia, il nuovo sistema limita la validità della richiesta a sole 24 ore dal termine del viaggio, rendendo più complesso l’ottenimento del risarcimento. Inoltre, la riforma conferma la gratuità del secondo bagaglio a mano, come zaini o borse, anche sulle compagnie low cost.

Cosa devono aspettarsi i passeggeri
Con le nuove regole sui voli aerei volute dall’UE vengono quindi introdotte diverse novità come il modulo online, nuove soglie di ritardo e limiti di tempo più stretti per fare richiesta. Tuttavia, il rischio concreto è che molti passeggeri restino esclusi dai rimborsi, anche in caso di disagi significativi. Le associazioni dei consumatori e le compagnie aeree chiedono ora un ripensamento, per evitare che la riforma si trasformi in una beffa per chi viaggia.