
Vasile Frumuzache, l’uomo accusato di aver ucciso Denisa Maria Paun e Ana Maria Andrei, è stato aggredito in carcere da un altro detenuto, parente di una delle vittime. L’episodio è avvenuto nella casa circondariale della Dogaia di Prato, dove Frumuzache è recluso dopo l’arresto per duplice omicidio. Il suo aggressore, legato da una relazione di parentela con Ana Maria Andrei, gli ha gettato olio bollente sul volto, provocandogli ustioni e rendendo necessario il trasferimento in ospedale in codice giallo.
Secondo le prime informazioni, l’aggressione è avvenuta nella mattinata di oggi senza che nessuno dei presenti intervenisse in tempo per impedirla. Il pubblico ministero di Prato, Luca Tescaroli, ha definito l’episodio “di particolare gravità, perché ogni persona, anche se accusata di gravi reati, ha il diritto di essere tutelata e trattata con umanità“. Il fatto ha riaperto il dibattito sulle misure di sicurezza e sulla gestione della detenzione per i soggetti più esposti a ritorsioni.

Frumuzache era stato arrestato mercoledì scorso con l’accusa di omicidio volontario e soppressione di cadavere. Aveva confessato l’uccisione di Denisa Maria Paun, escort trentenne trovata morta nella stanza 101 del residence Ferrucci, nella notte tra il 15 e il 16 maggio. Dopo il delitto, aveva decapitato il corpo per impedirne il riconoscimento e lo aveva abbandonato tra i rovi vicino a un casolare abbandonato.
Durante le indagini, gli inquirenti hanno collegato Frumuzache anche alla sparizione di Ana Maria Andrei, avvenuta un anno prima. Il corpo della donna, mai ritrovato fino a pochi giorni fa, è stato rinvenuto nello stesso luogo dove giaceva Denisa. Ana Maria era stata accoltellata e uccisa perché si era rifiutata di concedersi sessualmente all’uomo. La sua scomparsa, inizialmente denunciata da una cugina, non era mai stata ufficialmente registrata presso l’autorità giudiziaria.

L’aggressione di oggi potrebbe complicare ulteriormente la posizione dell’amministrazione penitenziaria, già sotto pressione dopo le critiche legate alla gestione della custodia di Frumuzache. Non si esclude che nelle prossime ore vengano disposte misure disciplinari o provvedimenti di trasferimento, sia per l’aggressore che per la presunta inadeguatezza del controllo interno.
Intanto, la procura continua a indagare su eventuali altri crimini legati a Frumuzache. Gli inquirenti non escludono l’ipotesi che possa trattarsi di un serial killer, data la dinamica simile dei due delitti, la scelta del luogo e la particolare crudeltà dimostrata nel trattamento dei corpi. Alcuni testimoni hanno già riferito di altre escort scomparse o aggredite nella zona, e ogni elemento ora viene vagliato con attenzione.
Sul fronte legale, la famiglia di Denisa Paun, rappresentata dall’avvocata Marianna De Simone, chiede verità e giustizia, ritenendo poco credibile la tesi del ricatto che Frumuzache ha fornito come movente. La comunità romena in Italia, profondamente colpita, si è mobilitata per commemorare le due giovani donne e chiedere maggiore protezione per chi vive e lavora in condizioni di vulnerabilità.