
C’è un attimo in cui tutto si ferma, ma non è la quiete: è l’allarme primitivo che passa negli sguardi, come una corrente invisibile. Una luce si spegne. Una penna cade. La sedia scricchiola, ma nessuno ci fa caso. Una voce ancora parla, sta rispondendo a una domanda in diretta, quando il tavolo comincia a vibrare e i vetri delle finestre rilasciano un suono sottile, quasi umano. Non si capisce subito se sia uno scherzo della mente o un vero movimento del mondo. Poi la terra decide per tutti.
La telecamera continua a riprendere mentre le persone in studio si alzano di scatto, una mano sul petto, l’altra già diretta verso l’uscita. La scena si deforma, sballottata dai sobbalzi che ora fanno tremare anche le parole. Il conduttore smette di parlare, la candidata scosta la sedia, qualcuno urla un “vai, vai!”. In pochi secondi lo studio si svuota, lasciando solo luci accese e una parete che sembra respirare.
Forte scossa nel nord del Cile, magnitudo 6.5 secondo l’USGS
Il terremoto ha colpito la costa settentrionale del Cile, con una magnitudo di 6.5 e epicentro 102 km a ovest di Diego de Almagro, nella regione di Atacama, a una profondità di 96,4 chilometri, come riportato dallo United States Geological Survey (USGS). L’onda sismica ha raggiunto anche le aree urbane più lontane dall’epicentro, provocando momenti di panico in diverse città.
Tra le testimonianze più impressionanti, un video diffuso da Madero CL mostra il momento esatto in cui le scosse interrompono un’intervista in diretta con la candidata presidenziale Carolina Toha. Nelle immagini si vede lo studio radiofonico tremare violentemente, mentre Toha e i giornalisti presenti si allontanano rapidamente dalla scena. L’emittente ha confermato che nessuno è rimasto ferito.
Il Cile ricorda la sua fragilità sismica
Nonostante la forte intensità, non è stato diramato alcun allarme tsunami e non risultano danni gravi o vittime, ma l’evento ha riacceso l’ansia collettiva in un Paese abituato a convivere con i terremoti. La prontezza con cui si è reagito, sia nelle strutture pubbliche sia nei media, mostra una popolazione preparata, ma mai del tutto immune alla paura.
La terra ha tremato senza preavviso, ancora una volta. E mentre tornano le luci, resta quel silenzio successivo che è più potente di qualunque sirena: è il suono della memoria che si riattiva.