
Una piazza piena, un grido collettivo per la pace. Roma ha ospitato oggi una grande manifestazione in sostegno della popolazione palestinese, promossa da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra. Il corteo, intitolato In piazza per Gaza, è partito da Piazza Vittorio e si è concluso in Piazza San Giovanni, attraversando via Emanuele Filiberto, tra cori, bandiere palestinesi e striscioni con i colori della pace.
A guidare la marcia i leader delle tre forze politiche: Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, che hanno sfilato insieme dietro uno striscione con la scritta: “Stop al massacro. Basta complicità”. La piazza ha urlato slogan come “Palestina libera!”. Secondo gli organizzatori, i partecipanti hanno superato le 300 mila persone: “La piazza è stracolma e non si riesce a vedere la coda del corteo”, ha detto la giornalista Valentina Petrini, aprendo gli interventi dal palco.
Dure parole contro il governo Netanyahu e Meloni
“La partecipazione è enorme, un’altra Italia che non tace, mentre il governo Meloni resta in silenzio di fronte al massacro dei palestinesi e ai crimini del governo Netanyahu”, ha affermato la segretaria dem Elly Schlein. Sui social ha parlato di una “marea di persone” tra piazza Vittorio e San Giovanni.
In piazza, oltre ai rappresentanti politici, anche figure del mondo dello spettacolo come Anna Foglietta, Marco Bonini e Paola Minaccioni, che hanno sfilato dietro il cartello “Every child is my child”. Sul palco si sono succeduti molti leader di partito e personalità, in un clima di grande passione e di indignazione per un massacro di cui non si vede la fine.
L’appello di Rula Jebreal
Dal palco, la giornalista palestinese Rula Jebreal ha lanciato un appello durissimo: “Riconoscere che a Gaza è in corso un genocidio è l’unico modo per fermarlo. Chiamarla ‘crisi umanitaria’ è allontanarsi dalla verità. Le parole servono a resistere, il nostro dovere morale non è proteggere l’establishment, ma salvare vite umane”.
Un messaggio forte, rivolto alle istituzioni italiane ed europee, mentre cresce nel Paese – almeno nelle piazze – una richiesta netta: fermare il massacri di civili e restituire la libertà al popolo palestinese ormai allo stremo.