
Le ombre delle celle monastiche si erano appena allungate sui sentieri della penisola quando una vibrazione profonda, improvvisa, ha percorso i muri antichi. I monaci, abituati al silenzio e al ritmo delle preghiere, hanno percepito prima un sussurro nel terreno, poi un sobbalzo netto. I candelabri hanno oscillato, le icone hanno tremato, e il canto fermo della liturgia si è interrotto per un battito di cuore.
In quel tratto remoto, tra ulivi e santuari bizantini, la terra ha parlato con voce decisa. Niente panico, solo stupore e vecchie mani che si stringono nel cortile, cercando risposta nei volti più anziani. I colombi sono volati via dai tetti dei monasteri come se anche loro sapessero che qualcosa, per un istante, aveva rotto l’equilibrio.

Epicentro nei pressi di Karyes, magnitudo 5.1
Alle 14:46 ora italiana, una scossa di terremoto di magnitudo 5.1 è stata registrata con epicentro nei pressi di Karyes, nel nord-est della Grecia. Il sisma ha avuto una profondità stimata di 9 chilometri e si è fatto sentire chiaramente in tutta la penisola e nelle regioni circostanti. Non risultano danni a persone o strutture, ma la tensione è rimasta nell’aria per ore, mentre gli abitanti e i religiosi attendevano notizie su eventuali repliche.
Alcuni testimoni hanno raccontato che il boato è stato secco, preceduto da pochi secondi di silenzio irreale. Le campane si sono mosse da sole, senza mano umana. Subito dopo, è tornata la quiete, ma con essa una sensazione di vulnerabilità. In un luogo dove tutto è consacrato all’eterno, anche un battito sismico diventa un richiamo alla fragilità della terra.
Area sismica nota, ma allerta sotto controllo
Il Monte Athos, per la sua posizione geografica, non è nuovo ai movimenti tellurici. Situato in un’area in cui si incontrano le placche tettoniche, è esposto a eventi di intensità variabile. Ma ogni volta che accade, la reazione è la stessa: attesa, preghiera, e un ritorno lento alla normalità.
Stavolta, a rendere tutto ancora più solenne, è stato il fatto che la scossa è arrivata in un giorno limpido, con il mare calmo e il cielo senza nuvole. Come se volesse farsi sentire, senza fare troppo rumore.
Monitoraggio attivo, ma nessuna emergenza
Le autorità locali continuano a monitorare la situazione, mentre nei monasteri si torna a leggere e cantare, con un orecchio sempre teso al suolo. Perché su questa lingua di terra consacrata, anche i terremoti hanno qualcosa da dire.