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Villa Pamphili, corpi ritrovati. Testimoni riconoscono la donna: “C’era un uomo con un fagottino”

Pubblicato: 08/06/2025 12:55
bimba trovata morta nel parco

Un sabato pomeriggio qualunque, in uno dei parchi più grandi e amati di Roma, si è trasformato in teatro dell’orrore. Nell’erba alta di una radura, accanto a un sentiero, un gruppo di ragazzi inizia a gridare. Allertano il 112. Una bambina, apparentemente di sei mesi, giace senza vita, rigida, immobile, sotto il sole. Poche ore dopo, più in là, dentro un sacco nero, viene scoperto anche il corpo di una donna. La notizia si diffonde velocemente. Ma è dopo la pubblicazione che succede qualcosa.

Un gruppo di adolescenti legge la notizia online e chiama la polizia. Ricordano un dettaglio: un uomo, sabato, passeggiava nel cuore del parco con in braccio un fagottino. A distanza, sembrava un neonato. Ora sospettano che potesse essere il cadavere della bambina. Non solo: quegli stessi testimoni permettono agli investigatori di cristallizzare l’orario in cui il corpo è stato presumibilmente abbandonato. Un altro testimone, intanto, afferma di aver riconosciuto la donna e la bambina, che potrebbero dunque essere madre e figlia, viste spesso nel parco nei giorni precedenti.

Ipotesi sull’identità e indagini in corso

La polizia scientifica lavora senza sosta all’obitorio del Gemelli. La donna, in stato di decomposizione, sembra avere circa quarant’anni e tratti somatici dell’Est Europa. L’identificazione è ora legata alle analisi del Dna, che dovranno anche stabilire l’eventuale legame di parentela tra le due vittime. Intanto, si incrociano le segnalazioni con gli elenchi delle persone scomparse, mentre si cercano riscontri nei pronto soccorso e negli ospedali della Capitale: la bambina è mai stata visitata prima della morte?

Secondo gli inquirenti, il possibile assassino potrebbe aver fatto ingresso nel parco da un varco nel muro di viale Leone XIII, rimasto aperto dopo un incidente. Una circostanza che, se confermata, allargherebbe il campo delle ricerche. La sera del 6 giugno, poco distante, si svolgeva anche una festa privata nel bistrot sul perimetro del parco. Ma c’è un’altra pista: che la tragedia si sia consumata nel mondo invisibile del degrado, tra le persone che dormono tra i cespugli, lontano da tutto.

Il nuovo sopralluogo ha fatto emergere un elemento inedito nel caso della morte di una donna e di quella che potrebbe essere sua figlia. Nei pressi del punto dove sono stati trovati i cadaveri, è stato scoperto un giaciglio che potrebbe essere stato utilizzato dalla donna e dalla bambina, dato che sono stati sequestrati indumenti presumibilmente appartenenti a loro. Per questo motivo, la polizia scientifica ha esteso l’area del controllo. Sono in corso accertamenti sia sui vestiti recuperati, sia su alcuni oggetti rinvenuti nei cassonetti all’interno della villa.

L’autopsia sarà decisiva

Per ora non ci sono segni evidenti di violenza sul corpo della donna, ma sarà solo l’esame autoptico a stabilirlo con certezza. La bambina presenta invece alcune ecchimosi, che però potrebbero essere semplici macchie ipostatiche, ovvero segni naturali legati alla posizione del corpo dopo la morte. L’unico dato certo è che i due corpi non erano in condizioni simili: la donna, in decomposizione, potrebbe essere morta prima della neonata. Il giallo dei tempi è il primo nodo che gli investigatori vogliono sciogliere.

La procura di Roma, con il pm Antonio Verdi, ha aperto un fascicolo per duplice omicidio aggravato. Nei prossimi giorni, i risultati delle analisi genetiche e dell’autopsia potrebbero fornire una svolta all’inchiesta. Intanto, i volti delle due vittime, stampati nelle foto della Scientifica, vengono mostrati ai frequentatori abituali del parco. Qualcuno dice di conoscerle. Ma, per ora, non hanno ancora un nome.

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Ultimo Aggiornamento: 08/06/2025 17:30

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